Pronto soccorso: 700 pazienti all’ambulatorio “tagliacode” 

Servizio “Cure primarie”, un successo. L’Asl: «Siamo partiti il 18 dicembre, abbiamo già risultati importanti» Il primario: «La sperimentazione con i medici di famiglia funziona bene. Potrebbe trattare circa 9 mila pazienti l’anno»


Valeria Frangipane


Bolzano. «Siamo partiti bene con circa 700 pazienti nel primo mese. È già un successo così... da adesso in poi possiamo solo migliorare ed arrivare a circa 9 mila pazienti l’anno».

Il primario del Pronto soccorso - Mario La Guardia - stila un bilancio positivo del primo mese di apertura dell’ambulatorio “cure primarie” dove si alternano a turno, 7 giorni su 7, una trentina di medici di famiglia che coprono l’orario 8-20 per curare i codici non gravi (verdi e blu), precedentemente sottoposti a triage. Un servizio messo in piedi per rispondere al superaffollamento dell’urgenza-emergenza. «Ci sentiamo costantemente con l’assessore Thomas Widmann ed il direttore Florian Zerzer, sono molto contenti del risultato». Il progetto coordinato da Gianni Pontarelli e Susanna Hoffman costa 300 mila euro l’anno con i medici pagati 60 euro l’ora, prevista una sperimentazione di 24 mesi.

I dati dell’Asl (partono dal 18 dicembre 2019 per arrivare quasi a ieri) parlano in totale di 6.463 accessi al Pronto soccorso del San Maurizio di cui 3.261 (50%) con codice verde (il paziente non è in pericolo di vita e viene assistito dopo i casi più urgenti) e 256 (3,96%) con codice blu (situazioni che dovrebbero essere risolte dal medico di famiglia. I pazienti vengono comunque assistiti, ma solo dopo i casi più urgenti). Ed alla data del 18 gennaio risultano essere circa 700 i pazienti con codici verdi e blu curati dal nuovo ambulatorio. Sempre l’Asl precisa anche che il tempo medio di attesa al Pronto soccorso di pazienti con codice verde o blu è di 2 ore e 36 minuti mentre gli utenti con gli stessi codici, gestiti dal nuovo ambulatorio, aspettano in media 1 ora e 10 minuti. «Quando siamo partiti eravamo scettici e molto prudenti - ammette La Guardia - lo era la mia equipe e lo erano anche i medici di famiglia, ma la collaborazione sta funzionando bene con piena soddisfazione nostra e loro ed anche i pazienti se ne vanno soddisfatti con in mano l’impegnativa o le prescrizioni di cui avevano bisogno. Penso che esista un ulteriore margine di miglioramento, possiamo ampliare le patologie che il nuovo servizio può trattare, ma serve un po’ tempo. Dopotutto anche i colleghi che si alternano devono far pratica con l’ambulatorio, col sistema di triage e con quello informatico. Quando entreremo a regime, e penso passeranno tre mesi, possiamo ritrovarci fare il punto e credo anche aumentare le patologie da trattare nel nuovo servizio, senza sovraccaricare». Ma come funziona la novità? «I pazienti in entrata sono valutati dal nostro “triage”, quelli ai quali viene assegnato un codice blu e verde vengono dirottati alle “cure primarie” sempre dentro l’area di Pronto soccorso. Il medico di famiglia li visita, se basta a risolvere il problema il paziente viene poi dimesso, in caso contrario può anche modificare il codice di “triage”, giudicandolo di priorità maggiore e allora il paziente torna al Pronto soccorso». Ricordiamo che ogni anno entrano al Pronto soccorso di Bolzano quasi 92 mila persone (in media circa 250 al giorno) ma soltanto l’1,57% è in codice rosso (pericolo di vita), il 14,99% arancione (criticità elevata, probabile rischio di peggioramento), il 34,71% giallo (criticità media). Per il resto, il 45,19% ha codice verde (criticità bassa), il 3,54% blu (nessuna criticità).













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