sanità

Pronto soccorso, stangata in arrivo

Venerdì la decisione: 50 euro per gli accessi non giustificati. Chi non disdirà in tempo utile le visite prenotate ne pagherà 30


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Stangata in arrivo per le visite ritenute «inappropriate» al Pronto soccorso. Il Comitato di Piano, guidato dall’assessora Martha Stocker, ha all’ordine del giorno della riunione di venerdì un pacchetto di misure che prevede l’introduzione di un ticket di 50 euro per l’accesso non giustificato, a cui bisognerà aggiungerne altri 15 (a parte coloro che sono esenti) indipendentemente dal codice triage attribuito dal medico. Della proposta, finalizzata a contenere i costi della spesa sanitaria, fanno parte anche i 30 euro per chi non disdice le visite ambulatoriali prenotate e il dimezzamento della soglia di reddito per avere il diritto al rimborso provinciale per chi si rivolge a strutture private.

Stupito e deluso il segretario provinciale della Cgil Alfred Ebner: «Prima va garantita la disponibilità dei medici di base sul territorio fino alle 20, sabato e domenica inclusa, e poi possiamo parlare di ticket. Questa misura è iniqua perché a rinunciare alle cure saranno solo i meno abbienti».

Ticket per (quasi) tutti. Tutti i pazienti senza esenzione ticket che accedono al Pronto soccorso dovranno pagare 15 euro indipendentemente dal codice triage attribuito dal medico. Al paziente che esce dal Pronto soccorso con un codice bianco, blu o verde (codice definitivo, assegnato dal medico), sia che abbia fruito di ulteriori prestazioni che della sola visita medica, sarà applicata una quota aggiuntiva per l’accesso non giustificato pari a 50 euro, indipendentemente dal fatto che il paziente sia esente o meno. Questa quota si aggiunge ai 15 euro, per un totale di 65.

Trenta euro per chi non disdice le visite. Il paziente – anche se esente – che non si presenta alla data e all’ora della prestazione prenotata e non disdice l’appuntamento nei termini previsti pagherà 30 euro.

Assistenza indiretta: taglio ai rimborsi. I pazienti che - complici anche le lunghe liste d’attesa dell’Asl - si rivolgeranno ad una struttura privata rischiano seriamente di vedersi negare i rimborsi della Provincia. Il Comitato di Piano propone infatti di dimezzare la soglia di reddito per avere diritto al rimborso. In soldoni: una famiglia composta da due persone adulte per avere un rimborso non dovrà avere un reddito superiore a 30.898 euro mentre adesso è di 61.795 euro. «Ma a questo punto - commenta Paolo Bernardi dell’Anaao - la Provincia se vuole abolire l’assistenza indiretta deve attivare immediatamente, come nel resto del Paese, la sanitá privata convenzionata, senza alcun aggravio economico per i pazienti». Michele Comberlato, presidente dell’Ordine dei medici, chiederà all’assessora Stocker un rinvio della discussione per approfondire i vari punti dell’ordine del giorno.













Altre notizie

Attualità