Prostitute: la coca in «omaggio»: droga inclusa nel prezzo


Susanna Petrone


BOLZANO. Per strada ci sono sempre più donne dell'Est che, per un motivo o per un altro, finiscono con il prostituirsi. Sono giovani e belle. E soprattutto: vengono percepite come una "minaccia" da parte delle lucciole, che da anni lavorano per le strade di Bolzano: sono italiane, molte nigeriane, sudamericane e albanesi. Per questo motivo è cambiato anche il modo di prostituirsi.

Le lucciole africane di Bolzano, infatti, si "adeguano" e imparano dalle colleghe del resto d'Italia: offrono il proprio corpo, più una dose di cocaina, a prezzi stracciati. E i clienti apprezzano. Pagano per avere sesso e sballo "tutto compreso". Molti uomini sanno in quali bar o discoteche dell'Alto Adige possono trovare la droga e la donna. Poi, soprattutto tra le lucciole sudamericane, ci si allontana dalla festa e si paga in anticipo.

I soldi, ovviamente, soprattutto per quanto riguarda le nigeriane che fanno le "pendolari" tra Bolzano e Verona, finiscono nelle tasche dei protettori. Solo un mese fa, gli inquirenti hanno arrestato una lucciola e i due uomini che erano con lei: il trio aveva malmenato un cliente, al quale aveva venduto cenere al posto della cocaina. Allarmante? Certo. Ma solo fino ad un certo punto. In questo momento, infatti, quello che spaventa di più i servizi sociali di Bolzano è l'aumento della prostituzione minorile.

In alcuni quartieri del capoluogo gli abitanti sanno persino in quale locale studentesse italiane, nordafricane e albanesi, svendono il proprio corpo per una ricarica telefonica. La maxi-indagine della Procura, conosciuta come il «Rubygate» bolzanino, sembra non essere l'eccezione. Anzi, la rete è molto più vasta. I servizi sociali che operano sul territorio stanno monitorando la situazione: sempre più lucciole di strada segnalano che il fenomeno esiste ed è in aumento. Sempre più abitanti dei quartieri coinvolti sono preoccupati.

Le ragazze - quasi tutte tra i sedici ed i diciotto anni - vanno a scuola, fanno i compiti e nel tempo libero decidono di vendersi per piccoli regali. I genitori? Non sanno nulla e continuano a soddisfare la "fame" di vestiti e "aggeggi" elettronici di ultima generazione dei propri figli. Figli che però non si accontentano mai. Sono circondati da vuoto e noia e quindi pensano che "vendersi" sia il metodo più facile e meno faticoso per avere tutto. Tutto quello che è materiale.

La fame di affetto, invece, rimane e viene "sfruttata" da uomini adulti. Per le forze dell'ordine e i servizi sociali è difficile entrare in questi "giri", dove tutti fanno finta di non sapere nulla. Aumenta anche la prostituzione "in casa". Che cosa succede dietro le porte nessuno lo sa.













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