Pure alla maturità vince la crisi

Montale la spunta solo al Classico. Preferita anche la Shoa Soddisfatti i ragazzi. Tracce telematiche, tutto liscio


di Alan Conti


BOLZANO. La traccia sulla crisi quella più gettonata un po’ ovunque, specie negli istituti tecnici; lo sterminio e Montale nei licei. Anche se c’è chi non ha disdegnato le tracce più scientifiche.

Il primo giorno di maturità è filato via liscio. Nessun problema per l’accesso elettronico alle prove di maturità. In tutti gli istituti, le “chiavi” hanno funzionato alla perfezione.

Clima molto teso al Carducci, che si è stemperato però appena giunti i titoli. I primi a lasciare la scuola avevano finito già dopo la terza ora obbligatoria. Il presidente di commissione è stato molto carino, raccontano i ragazzi, cercando di tranquillizzare, ma con alcuni non è servito. Martina Giuriato dice: "Ho scelto il tema su Montale, e credo di averlo riletto così tante volte da saperlo a memoria. Sono uscita alle 14.10 sicura di aver dato quello che potevo, bisogna vedere se è bastato”. Le risposte sono per quasi tutti le stesse: “È andata”. Nessuno si sbilancia,non si azzardano pronostici. La scelta al Carducci è stata principalmente tra Montale e il saggio sui giovani e la crisi. Racconta Giulia Ganzer: “Ho sperato fino all'ultimo che non uscissero Dante o Carducci. Ho scelto la tipologia A- analisi del testo di Montale "Ammazzare il tempo". Montale è stata una sorpresa, le altre tracce erano prevedibili, soprattutto quella riguardante i giovani e la crisi. Ho preferito evitare di cercare le possibili tracce in modo da evitare false speranze. Mi ero persa quelle che erano state date per certe su Amy Winehouse e Marco Simoncelli, ma il mio ragazzo una volta finito l'esame mi ha telefonato e ridendo mi ha detto: "Allora hai fatto quella su Amy Winehouse??!" Da quel che ho sentito, Montale è stata una sorpresa per tutti, è stata molto apprezzata la traccia "Le responsabilità della scienza e della tecnologia". In generale credo sia andata bene, incrociamo le dita”.

Altrove la scienza permette più originalità del tema libero. E’ questa, un poco a sorpresa, la convinzione degli studenti del Torricelli. Le tracce, nel complesso, sono state apprezzate, anche se qualcuno ammette di non averle lette tutte per motivi di tempo. La responsabilità del progresso scientifico, però, è nettamente il percorso preferito dagli studenti, pungolati su temi di stretta attualità con possibili divagazioni nel campo dell’etica. Il tutto con una spruzzata di retorica, che male non fa. Ne escono bene anche i temi legati alla crisi oppure al labirinto nell’arte, mentre praticamente deserta è andata l’urna di Montale, autore che arriva quasi sempre al fondo dei programmi scolastici e quindi poco approfondito. Messo alle spalle l’esordio e relativa prima notte agitata, oggi arriva il vero osso duro con il compito di indirizzo, che dice matematica allo scientifico e greco al classico. Tanta la preoccupazione. Nicolò Valerio è il primo a uscire dal Torricelli: il sorriso dice tutto. "Tracce positive, nessun intoppo per l’invio telematico e particolarmente stimolante il tema scientifico. Ho steso una riflessione sul comportamento delle case farmaceutiche concentrate sul lucro a discapito dei reali bisogni dell’umanità". Marco Pippa e Alessandro Xausa escono assieme: "La scelta è caduta immediatamente sulla proposta scientifica perché i documenti proposti erano ben posti e consentivano argomentazioni di spessore. Il tema libero sulla vita dei ventenni poteva sembrare quello più adatto, ma esponeva troppo al rischio di finire fuori argomento". Audace, invece, è stata Rosa Pompermaier che ha preso di petto la strada artistica del labirinto. "Ho fatto un’analisi abbastanza tecnica aiutata dai documenti e dalle opere proposte in allegato. Le scelte del Ministero sono state condivisibili con molteplici possibilità. Montale è stato scartato da tanti perché di difficile approfondimento". Formule, integrali e funzioni agitano anche il sonno di Matteo Roggia, Greta Rossetto e Luca Lisciotto: “Pre giovedì siamo preoccupati. Oggi, invece, usciamo soddisfatti da un tema dalle molteplici sfaccettature. La traccia scientifica permetteva di spaziare in più discipline, ma anche le riflessioni sul nostre tempo si sono rivelate azzeccate. Lo sterminio degli ebrei, infine, è da sempre argomento principe di moltissimi percorsi storici del quinto anno: non possiamo lamentarci".













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