«Quando Angela Merkel mi diede quindici minuti»

Kompatscher racconta il suo rapporto speciale con la cancelliera: «Era il 2005, lei mi ascoltò invece per un ora. Così siamo diventati il ponte tra Roma e Berlino»


di Alan Conti


BOLZANO. Le prime telefonate si schiariva la voce " Frau Bundeskanzlerin..?". E adesso, la chiama per nome? tipo: hallo Angela? «Assolutamente no. Lei è un capo di stato, io un Landeshauptmann...». Ma non è così semplice. C'è di più tra i due. Molto di più . Angela e Arno. E pure con Renzi. «Beh , con Matteo è un'altra cosa. Siamo quasi coetanei (Renzi è del '75, Kompatscher del '71, uno gennaio l'altro marzo) e siamo praticamente nati insieme...». Eh sì. Perché Kompatscher è salito in Provincia nel gennaio dell'anno scorso e Renzi è diventato premier pochi giorni dopo, il 22 febbraio. Facce nuove. Ma tra Arno e la Merkel il feeling è corso subito. Quando ancora non era governatore c’è stata la famosa "lezione berlinese". Era il 16 ottobre del 2013. «Avevo già questa fissa di mettere l'Alto Adige in rete - ricorda adesso Kompatscher - di collegarlo strettamente a Roma, Vienna, Berlino e Bruxelles. Allora ho chiamato la cancelliera: posso venire?». Fissato l'appuntamento. E anche il tempo: massimo quindici minuti di faccia a faccia. «E dovete sapere che quando la Merkel dice 15 minuti sono 15 minuti». E invece presidente? «Invece siamo andati avanti un'ora. Lei interrogava e io rispondevo. Voleva sapere di tutto. Economia, lavoro, occupazione giovanile, formazione professionale. Per stare con me tutto quel tempo ha spostato altri due appuntamenti». Bene, lì è iniziato. Con la Merkel già cancelliera dal 2005 e Arno che non era ancora nessuno. Da allora, è stato un continuo susseguirsi di telefonate, messaggi delle segreterie, incontri tra gli staff, confidenze. Fino a ieri, all'Expo. Stessa procedura. Cioè: detto fatto. «Ho chiamato Matteo il giorno stesso. Che dici, ce la possiamo fare? C'è la Merkel, io ci verrei, vieni anche tu? Il presidente mi ha detto: non importa se è un fuori programma, vediamoci nel vostro padiglione. Ecco, questo è quello che intendo per rete: quando ci si conosce e ci si stima tutto è più facile». Kompatscher ha molta stima per Renzi. Il 25 ottobre di due anni fa, con Matteo al Rainerum ad arringare il Pd, Kompatscher dribbla tutti, e si infila a pranzo , complice la mediazione di Bizzo. Dice di Renzi: «Lui ha portato l'Italia di nuovo nell'élite europea dopo gli anni di Berlusconi. Ha fatto le riforme, mostra coerenza in tutte le sedi». Anche se con la Merkel ha rischiato di mettersi contro il suo partito... «È vero, nel pieno della crisi greca ha mostrato solidarietà verso la cancelliera pur chiedendo più crescita. Questa è coerenza internazionale». La Merkel invece ha la fissa dell'Euregio. «Fin dal nostro primo incontro a Berlino - dice Kompatscher- ha molto insistito sul nostro possibile ruolo di ponte tra Germania e Italia: Bolzano cerniera tra due mondi». Poi ci sono stati i vertici economici italo-tedeschi a Bolzano tra le delegazioni confindustriali. E poi c'è Messner. «Il rapporto con la Merkel è di vecchia data. Lei viene qui ed è felice. Cammina, guarda le montagne. Quando l'ho chiamata sapeva da dove venivo, che tipo di terra è la nostra...». Ma Messner o no, tra i due è scoccata la scintilla. E poi c'è Renzi. «Noi siamo piccoli - chiosa Kompatscher- ma l'idea che l'Europa possa crescere su un asse italo-tedesco dovuto alla stima tra Renzi e la Merkel ma anche grazie ai nostri buoni uffici non è una brutta cosa. Perché l'Alto Adige senza Europa resterebbe piccolo ma in rete può crescere ancora...». Una rete che corre sul filo tra Berlino e Bolzano, con Roma che osserva soddisfatta. E la prossima tappa? "Non voglio rivelare nulla di più ma sarà Bruxelles...". Matteo e Angela sono avvertiti. (p.ca.)













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

bolzano

Primo giorno al Lido: con lo "spazio giovani"

Invariate le tariffe. In funzione i due bar, resta chiuso il ristorante. A disposizione i campi di calcetto, basket, beach volley. Andriollo: «C’è un cambio generazionale anche tra gli utenti» (foto DLife)


antonella mattioli

Attualità