CASSONETTI ADDIO

Raccolta rifiuti: a Bolzano arriva il bidone condominiale

Rivoluzione entro l'anno, spariranno i cassonetti dalle strade


Antonella Mattioli


BOLZANO. L’assessore Klaus Ladinser presenterà oggi alla giunta comunale il progetto della nuova raccolta condominiale dei rifiuti. Se, come dovrebbe essere scontato, sarà approvato, entro l’anno verrà rivoluzionato l’attuale sistema: i cassonetti verdi spariranno dalle strade per ricomparire nei cortili interni dei condomini.
 «Il sistema - spiega Ladinser - è più o meno simile a quello della raccolta dei rifiuti organici. I cassonetti rimarrebbero all’interno della proprietà condominiale per essere portati in strada il giorno in cui passeranno i mezzi della Seab. Si pensa di prevedere la raccolta un paio di volte in settimana».
 Nel resto della provincia si fa così già da anni. La gente, dopo aver storto il naso nella fase iniziale, si è adeguata. Ogni famiglia è stata dotata di un cassonetto verde per i rifiuti indifferenziati e di uno marron per l’umido: in entrambi i casi le dimensioni del cassonetto variano a seconda della composizione della famiglia.
 «A Bolzano - dice l’assessore Ladinser - non è neppur pensabile dare ad ogni famiglia un cassonetto. Per i condomini di grandi dimensioni significherebbe avere uno spazio enorme solo per tenerli. La soluzione individuata è dunque quella dei cassonetti condominiali. Sono fiducioso, è solo questione di tempo. All’inizio c’erano state proteste anche per la raccolta dell’umido, ma poi i bolzanini si sono adeguati e oggi non abbiamo particolari problemi. Anzi». I cassonetti da spostare in strada, per consentire lo svuotamento da parte di Seab, diventeranno quindi due e questo potrebbe essere fonte di discussione tra inquilini.
«Il primo obiettivo del cassonetto condominiale - ricorda Ladinser - è quello di aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti oltre che di migliorare l’aspetto estetico di strade e piazze».
 L’eliminazione dei cassonetti verdi decreterà la fine del turismo dei rifiuti, alimentato da quei pendolari che arrivano a Bolzano con i sacchetti nel bagagliaio dell’auto: è più comodo e sopratutto più economico, visto che in linea di massima fuori dal capoluogo si paga in base a quanto si produce. Quanto incide il fenomeno? Difficile dirsi. Certo è che in particolare i cassonetti posizionati agli ingressi della città, non si fa in tempo a svuotarli che sono già pieni. «Il problema c’è eccome - ammette Ladinser - ma credo che non superi il 5%. Con la raccolta condominiale comunque avremo le dimensioni reali del fenomeno». Resteranno in strada le campane di carta, vetro, plastica e cartone, mentre in molti centri della provincia sono scomparse anche quelle. Tutto ciò che è riciclabile e anche quello che non lo è, viene portato nei centri di riciclaggio distribuiti su tutto il territorio. Questo sistema consente di avere piazze e strade libere da cassonetti verdi e campane di vario colore, ma ai cittadini, in particolare anziani, complica notevolmente la vita.
 Altra questione: le tariffe. «Per il momento il sistema di calcolo non si cambia - assicura Ladinser -. Il primo obiettivo adesso è quello di far partire il nuovo sistema di raccolta, poi, quando ci saranno i presupposti, si interverrà anche sulla tariffa».
 Nel resto della provincia il calcolo della tariffa prevede una quota fissa alla quale si somma quella variabile, legata alla reale produzione di immondizie. Mentre a Bolzano tiene conto dei metri quadrati dell’appartamento e del numero dei membri della famiglia. Si è fatta questa scelta per evitare di gravare troppo sulle famiglie numerose. Certo è che se anche nel capoluogo si introducesse il principio tot produci tot paghi, si potrebbe favorire la riduzione dei rifiuti e una più attenta differenziazione













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