Raffica di furti in casa a Racines
Molte segnalazioni, stessa tecnica: i ladri hanno forzato le finestre e hanno sottratto denaro e preziosi
RACINES. Coda di festività pasquali quanto mai spiacevole per alcuni cittadini della zona di Racines, in Alta Valle d’Isarco, che nei giorni scorsi hanno vissuto la sgradita visita in casa di uno o più ladri, i quali si sono introdotti in diverse abitazioni del paese e delle frazioni per sottrarre gioielli e contanti. Tutto questo in piena notte o a sera inoltrata.
Si stanno così propagando i furti segnalati nelle abitazioni in zone isolate della Bassa e dell’Alta Valle Isarco, con la complicità del buio e, in alcuni casi, della distrazione di chi talvolta lascia porte e finestre parzialmente aperte. Quasi nulla trapela dalle forze dell’ordine impegnate nelle indagini, ma sarebbero diversi i casi segnalati nelle ultime settimane, in particolare modo nelle frazioni dell'Alta Valle Isarco.
I malviventi sarebbero in genere entrati dalle finestre o dalle porte-finestre al piano terreno, mentre la tecnica per forzare il portone d’entrata sarebbe stata sempre la stessa, puntando a scassinare il cilindro della serratura.
Nelle abitazioni colpite sarebbero stati asportati in particolare soldi contanti, monete e gioielli appartenenti a persone anziane. Tra le strutture colpite anche un albergo a Mareta (frazione di Racines), il Pulvererhof: anche qui uno o più individui sarebbero entrati passando dal bar che dà direttamente sulla strada, sempre in tarda serata.
Situazioni analoghe erano state registrate nel medesimo periodo dello scorso anno e sempre nelle stesse zone, arrivando fino in Bassa Valle Isarco precisamente fra Chiusa e Villandro. La mano che ha compiuto questi colpi sembrerebbe la stessa, collegata a bande di persone dell’Europa orientale ben organizzate e che vanno quasi sempre a colpo sicuro, studiando attentamente la zona, le abitazioni e le persone che vi abitano prima di passare all’azione.
A proposito di questi precedenti, tuttavia, nonostante i casi fossero tutti stati denunciati alle locali forze dell’ordine, non erano circolate molte informazioni tra i vicini e nei paesi.
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