Ragazzina violentata al Lido L’aggressore condannato a 6 anni

La piccola, di appena 13 anni, venne seguita nei bagni delle donne dello stabilimento balneare Dopo lo stupro, la minaccia: «Se lo dici a qualcuno, te lo faccio ancora». Ma lei lo denunciò


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Ha preferito negare tutto e affrontare il processo con rito ordinario protestandosi innocente. Una strategia non condivisa neppure dal suo originario avvocato difensore che, proprio per questo, rinunciò all’incarico. Un bolzanino di 34 anni di origini milanesi, ha così rimediato una condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di violenza sessuale. L’uomo è stato riconosciuto responsabile di un episodio raccapricciante avvenuto in un tranquillo pomeriggio dell’estate 2008 al lido di Bolzano. Secondo il capo d’imputazione seguì nei bagni pubblici della struttura balneare una ragazzina di 13 anni, forzò con una spallata la porta dello scomparto, si chiuse la porta alle spalle per non essere notato da eventuali altri bagnanti, aggredì la malcapitata tirandola a sè, togliendole gli slip da dosso e violentandola. Per la bambina alcuni minuti di terrore al termine dei quali l’imputato non trovò di meglio - secondo il capo d’imputazione - che cercare l’impunità minacciando la piccola afferrandola per il collo (alzandola da terra) prospettandole di essere nuovamente aggredita e violentata se avesse raccontato a qualcuno cosa era accaduto. In realtà la ragazzina, dopo un primo periodo di silenzio ed angoscia, si confidò dapprima con la sorella e poi con i propri genitori.

La posizione dell’uomo risultò subito molto pesante. Anche per questo il primo avvocato a cui l’imputato si rivolse per imbastire una difesa processuale, aveva ritenuto la causa persa in partenza a seguito degli elementi d’accusa emersi ed aveva cercato la strada di un patteggiamento entro il limite dei tre anni (al fine di evitare il rischio carcere). L’uomo ha però preferito scegliere la strada del rito ordinario protestandosi estraneo ai fatti. In realtà nel corso del procedimento la Procura gli ha anche contestato l’aggravante di aver agito nei confronti di una ragazzina non ancora quattordicenne, «abusando delle condizioni di inferiorità fisica della stessa» , approfittando delle «circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica o privata difesa, introducendosi nei bagni delle donne del lido di Bolzano accertandosi preventivamente che non vi fossero altre persone all’interno, serrando la porta del bagno singolo per evitare che la minore potesse cercare di sfuggire alle aggressioni». All’uomo è stata contestata anche la recidiva reiterata per alcuni precedenti penali. Di qui l’aumento della pena sino a due terzi. La giudice Carla Scheidle lo ha dunque condannato a 6 anni e mezzo di reclusione con interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e da strutture pubbliche o private frequentate da minori, con stato di interdizione legale durante il periodo della pena.

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