Referendum più vicino sulla Cittadella a Caldaro

Alta tensione in consiglio. Hell: «La Svp si rifiuta di farci vedere i conti» Il capogruppo Lobis: «Una consultazione popolare ci farebbe perdere tempo»


di Massimiliano Bona


CALDARO. Alta tensione lunedì sera in consiglio comunale per i campi di allenamento dell’Fc Alto Adige. L’opposizione ha accusato la maggioranza di scarsa trasparenza perché non ha reso pubblici i conti dello studio di fattibilità elaborato dall’architetto brissinese Ralf Dejaco e, soprattutto, ha deciso di attivarsi assieme all’Umweltgruppe per raccogliere le firme necessarie per indire un referendum popolare. «Abbiamo fatto una serie di domande - spiega la capogruppo della Dorfliste Irene Hell - per avere un quadro finanziario dell’investimento in programma a Castelvecchio e la risposta non è stata affatto soddisfacente».

I nuovi campi saranno dati in gestione al Kalterer Sporverein, l’associazione sportiva caldarese, che solo in un secondo tempo definirà i dettagli sull’utilizzo, sui costi e sul finanziamento con la società biancorossa. «Il capogruppo della Svp Lobis - attacca la Hell - è già in possesso di un quadro più che esauriente, anche dal punto di vista finanziario, ma si è rifiutato di fornire i chiarimenti richiesti. Così facendo il partito di raccolta non si dimostra trasparente e collaborativo come aveva promesso. A Caldaro non tutti i residenti vogliono farsi carico di un ulteriore fardello dal punto di vista finanziario e pertanto l’unica strada che si profila all’orizzonte è il referendum». Per costituire il comitato promotore servono circa 60 firme, pari all’1% degli aventi diritto al voto, mentre per indire il referendum bisognerà arrivare a quota 600.

«La nostra - commenta la Hell - non è una decisione di pancia. Se all’assemblea pubblica del 27 aprile ci accorgeremo che i caldaresi sono tutti a favore siamo pronti a fare un passo indietro, ma se, come credo, non sarà così da maggio partiremo con la raccolta firme».Matthias Lobis, capogruppo della Volkspartei in consiglio comunale sbotta. «Mi è stato chiesto di indicare i costi dell’investimento prospettato da Dejaco ma, visto l’uso distorto delle informazioni che è stato fatto finora dall’opposizione, ho ritenuto opportuno non divulgare dati che non sono peraltro ancora ufficiali».

Lobis, però, si innervosisce un po’ all’idea che la Dorfliste e l’Umweltgruppe si attivino per azionare la macchina referendaria. «La premessa è che sono liberi di fare ciò che credono ma devono essere consapevoli del fatto che costituiscono una minoranza. In paese per questo progetto c’è un altissimo gradimento, senza contare i benefici che la cittadella comporterebbe sia in termini economici che sportivi. La Hell deve mettere in conto le conseguenze che una consultazione referendaria comporterebbe».

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