l’azienda altoatesina 

Reggia di Caserta, Thun restaura lo storico Presepe “borbonico”

BOLZANO. La Thun ha scelto di recente la Reggia di Caserta per presentare la nuova collezione di Natale davanti a circa 5 mila fan e collezionisti che festeggiavano i 20 anni della fondazione dei...



BOLZANO. La Thun ha scelto di recente la Reggia di Caserta per presentare la nuova collezione di Natale davanti a circa 5 mila fan e collezionisti che festeggiavano i 20 anni della fondazione dei Club dell’angioletto. In cambio dell’ospitalità in uno scenario unico al mondo (ricordiamo che oggi alla direzione della Reggia è arrivato il bolzanino Antonio Lampis), l’azienda altoatesina ha voluto lasciare un piccolo ma significativo dono, come già accaduto in passato a Roma o a Venezia, impegnandosi nel restauro di alcune parti del magnifico Presepe “borbonico” che si trova all’interno della Reggia, uno dei più importanti e rappresentativi nella storia italiana, oggi custodito nella Sala Ellittica degli Appartamenti Reali. Le cinque figure restaurate da Thun e presentate all' interno del Real Teatro di Corte, dall’ad Paolo Denti e dal presidente Peter Thun, alla presenza del sindaco Carlo Marino e del direttore uscente della Reggia, Mauro Felicori, andranno ad integrare la collezione esistente: tre figure saranno esposte nella teca principale, mentre la Natività sarà esposta in una teca laterale. Di fatto l’intero Presepe, andato in restauro a fine settembre, sarà poi inaugurato la prima settimana di dicembre. Nello specifico, la Natività oggetto di restauro proviene, probabilmente, da uno dei Siti Reali borbonici dismessi tra fine Ottocento e inizio Novecento, quando i loro arredi furono dislocati dal Ministero dell’Istruzione presso i principali musei esistenti per garantirne la conservazione. Dall’inizio del Novecento essa fu a lungo esposta presso la Biblioteca Palatina, come si evince dalle bolle inventariali. Gli altri tre pezzi della collezione in restauro sono esemplari di pastori tipici del presepe napoletano: una donna anziana con abito tradizionale in seta di San Leucio, un contadino, dall’aspetto molto rovinato con giubba marrone, a cui mancano le braccia e un orientale dalla giubba blu.













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