alto adige

Regione, un altro mezzo milione in regalo ai partiti

Bolzano e Trento approvano il finanziamento ai gruppi prima del taglio previsto dalla riforma RenzI. Servono per pagare i portaborse



BOLZANO. Mentre torna a infuriare la polemica sui vitalizi dei consiglieri ( e sul “ritocchino” di mille euro in più esentasse per i capigruppo del consiglio provinciale di Bolzano), ecco sfornato mezzo milione di euro per i gruppi politici del consiglio regionale.

Le due delibere che assegnano rispettivamente 403.200 euro ai gruppi per l’attività istituzionale e 118 mila euro per il personale sono state approvate lo scorso 20 gennaio dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale e pubblicate nei giorni scorsi.

Nell’ordine, l’ufficio di presidenza presieduto da Chiara Avanzo ha preso atto che i gruppi consiliari della XV legislatura nell’ultimo anno non sono cambiati nella loro composizione.

Il regolamento, all’articolo 3, prevede che per assolvere l’attività istituzionale i gruppi abbiano diritto a un importo di 5.760 euro all’anno per ogni componente.

Di conseguenza, queste sono state le assegnazioni: il record spetta alla Svp che con 17 consiglieri incassa 97.920 euro; ai gruppi composti da due consiglieri (Lega Nord-Forza Italia, Team Autonomie-BürgerUnion, Movimento 5 Stelle, Ual) vanno a ciascuno 11.520 euro; ad Amministrare il Trentino e Civica Trentina (5 consiglieri) 28.800 euro, ai Freiheitlichen (6 consiglieri) 34.560 euro; ai Verdi, a Progetto Trentino e alla Süd-Tiroler Freiheit (3 consiglieri) 17.280 euro ciascuno, al Patt (9 consiglieri), 51.840 euro, al Pd (11 consiglieri) 63.360 euro, all’Upt (4 consiglieri) 23.040 euro, chiude la classifica il Gruppo Misto (un solo componente, Alessandro Urzì) che porta a casa 5.760 euro.

C’è poi un secondo capitolo, che riguarda i gruppi consiliari che hanno richiesto il finanziamento per le spese di personale.

Il regolamento prevede la possibilità per il capogruppo di chiedere un finanziamento aggiuntivo rispetto alle risorse assegnate dai consigli provinciali di Trento e Bolzano, per far fronte alle spese di personale con contratti di collaborazione a tempo determinato o contratti di lavoro subordinato o autonomo, anche di carattere occasionale, fino a un importo massimo di 5.400 euro all’anno per ogni componente del gruppo (sono esclusi coloro che già dispongono di una segreteria operativa). Insomma, fondi per i cosiddetti portaborse. Per il 2016 finora hanno fatto richiesta, e ottenuto il finanziamento: Lega Nord-Forza Italia (10.800 euro), Movimento 5 Stelle (10.800 euro), Patt (32.400 euro), Progetto Trentino (10.800 euro), Upt (16.200 euro), Team Autonomie-BürgerUnion (10.800 euro), Die Freiheitlichen (27.000 euro). Potrebbe essere l’ultima volta che i gruppi ricevono risorse per il personale.

La riforma del Senato targata Renzi-Boschi ha infatti tolto i fondi ai gruppi politici: l’articolo 40 del disegno di legge uscito dal parlamento prevede che «non possono essere corrisposti rimborsi o analoghi trasferimenti monetari recanti oneri a carico della finanza pubblica in favore dei gruppi politici presenti nei consigli regionali».

Se la riforma venisse confermata dal referendum popolare del prossimo autunno, la norma avrebbe pesanti ripercussioni anche in Trentino, dove - aveva stimato il presidente del consiglio provinciale di Trento Bruno Dorigatti - rischiano il posto una trentina di collaboratori. A meno che i consiglieri non destinino una parte delle loro ricche indennità per coprire le spese dei gruppi consiliari.













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