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Renzi pronto a lasciare il Pd Huber: «Basta guerre personali»

BOLZANO. Renzi sembra pronto a lasciare il Pd. Il suo gruppo forse più tardi. Di certo Marco Minniti, capita l’antifona, si è ritirato dalle primarie. Cosa ne sarà di questo partito, stabile nei...



BOLZANO. Renzi sembra pronto a lasciare il Pd. Il suo gruppo forse più tardi. Di certo Marco Minniti, capita l’antifona, si è ritirato dalle primarie. Cosa ne sarà di questo partito, stabile nei sondaggi sotto il 18% ? A Bolzano prevale la rabbia. Da settimane il segretario Alessandro Huber diceva «il Pd nazionale ci affossa». Ieri il suo sfogo dopo il ritiro di Minniti e le voci sul nuovo progetto renziano: «Chi - come me innumerevoli altri e altre - ogni giorno lavora ore, ore, ore e ore sul territorio per tenere unito e forte il Partito democratico, unica forza socialdemocratica europeista in campo, non può che essere esasperato da questa deriva nazionale. Chiediamo una volta per tutte di smetterla con le contrapposizioni personali e personalistiche ed esigiamo un congresso sui temi, sulle proposte, sulle prospettive». Tra gli interessati c’è Matteo Bonvicini, già uscito dal Pd: «Qualcuno davvero può stupirsi se Renzi e Calenda vanno via dal Pd? Ma che senso avrebbe un partito ormai residuato della vecchia sinistra-sinistra?». Tra chi potrebbe seguire Renzi c’è Carlo Costa: «Spero che non si arrivi a una rottura. Quello è il mio gruppo di riferimento, dovrei pensarci». Tra gli arrabbiati c’è il neo consigliere provinciale Sandro Repetto: «Tafazzi è l’idolo del nostro partito. Renzi esce per fare cosa, con quali numeri? Serve un’area larga alternativa alla Lega, dubito che un movimento renziano possa avere questo ruolo». Carlo Bassetti, componente dell’assemblea, tra i primi renziani del Pd, riassume: «Da questo momento non sono più un renziano deluso, ma un ex renziano arrabbiato. Vedo un delirio di onnipotenza basato ormai sul nulla, peccato per le cose molto buone dell’inizio. Non so quanti potrebbero seguire Renzi, pochi credo. Non ci resta che Zingaretti per ripartire, ma non può presentarsi con la linea «dopo i Ds abbiamo sbagliato tutto. Deve aprire a una sinistra liberale. Il mio sogno è un ticket Zingaretti-Calenda. In ogni caso serve un Pd che non parli solo a impiegati e pensionati, considerando le partite Iva come i “padroni” di una volta». (fr.g.)

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