bolzano

Rifiuti sul Nettuno, un giovane dal sindaco: «Scusateci, abbiamo esagerato» 

Assalto alla statua di piazza Erbe. Uno degli autori dell’azione dimostrativa si è presentato ieri in Municipio Caramaschi: «Mi ha spiegato che non pensavano di sollevare un polverone. Per il momento la denuncia va avanti»


antonella mattioli


BOLZANO. «Doveva essere solo un’azione dimostrativa; non volevamo sollevare questo polverone; non pensavamo che avesse tutta questa eco. Forse abbiamo esagerato e ci scusiamo». Poco dopo le otto di ieri mattina, nell’ufficio del sindaco in Municipio, si è presentato, accompagnato da altre due persone, uno dei giovani (in tutto otto-nove) che, all’alba di lunedì, ha ricoperto di rifiuti la fontana del Nettuno, in piazza Erbe.

«Il giovane, un bolzanino poco più che ventenne - racconta il sindaco Renzo Caramaschi - aveva chiesto appuntamento e lo ho ricevuto. È venuto a scusarsi; a spiegare che i sei sacchi di bottiglie e lattine, raccolti in un’ora sul Talvera, e usati per ricoprire la statua di Nettuno, sarebbero stati rimossi in 48 ore. La loro voleva essere una dimostrazione di tipo ambientalista».

La denuncia resta

Il sindaco ha accettato le scuse, ma ha firmato comunque la denuncia contro gli autori dell’azione dimostrativa che grazie alle immagini delle telecamere si sta cercando di identificare. Alla denuncia seguirà una richiesta di danni per le ore che sia i vigili del fuoco che gli addetti della Seab hanno impiegato a ripulire la statua dalle immondizie.

«C’è sempre tempo - dice Caramaschi - per ritirare eventualmente la denuncia. Per il momento è giusto che come Comune cerchiamo di mantenere una certa linea. Non si può continuare a giustificare tutto con la scusa che sono giovani. Un eccesso di comprensione non aiuta a crescere. Al ragazzo, che ho incontrato nel mio ufficio, ho cercato di spiegare che i monumenti, come la fontana del Nettuno, sono patrimonio di tutti e il Comune ha speso 60 mila euro, proprio di recente, per restaurarla. Non possiamo permettere che - per l’azione dimostrativa di questo o quel gruppo - una volta si ricopra di rifiuti il Nettuno; un’ altra si imbratti la fontana delle rane e una notte si faccia altrettanto con i monumenti di piazza Walter e Vittoria. E non era neppure possibile aspettare 48 ore per rimuovere le immondizie. Qualcuno adesso dice che era un’iniziativa creativa? Per me questo si chiama vandalismo. E mi chiedo: se qualcuno, nel mettere i rifiuti sul Nettuno, fosse scivolato, cosa sarebbe successo?»

Il sindaco chiarisce anche: «Se avessero portato i rifiuti in piazza Municipio e avessero promosso un incontro o una conferenza stampa per denunciare il problema, non sarebbe successo nulla. Mentre come città non possiamo accettare che si tocchino i monumenti che rappresentano la storia e la cultura di Bolzano».

Il messaggio a Kompatscher

«C’è sempre qualcosa di peggio». Ieri mattina di buon’ora, il sindaco ha inviato un messaggio di questo tono al presidente della Provincia Arno Kompatscher che, martedì a margine della conferenza stampa della giunta provinciale, aveva commentato così quanto accaduto in piazza Erbe: «Non sono molto informato, ma se l’azione compiuta sulla statua del Nettuno non ha causato danni; se è stato un modo creativo per porre l’accento sul problema, beh, devo dire che c’è di peggio. Ammetto di non conoscere tutti i particolari e non so se ci sia stato qualche problema e qualche onere per il Comune. E per questo mi fermo».

Ricevuto il messaggio, Kompatscher poco dopo ha chiamato il sindaco: «Anche al governatore ho spiegato che è vero che c’è “sempre qualcosa di peggio” nella vita, ma di questo passo si tollera tutto e il messaggio che diamo, soprattutto ai giovani, è sbagliato. Passa l’idea che si può fare tutto. Alla fine, come al solito, ci siamo capiti».













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