Rione Marlengo si aggiunge alla lista dei comitati delusi

Nodi irrisolti su parco, sicurezza, viabilità, utilizzo delle aree Il presidente Duso: «Col Comune dialogo ma scarsi risultati»


di Simone Facchini


di Simone Facchini

MERANO

«Per ascoltare, ascoltano. Peccato però che ai colloqui non seguano quasi mai i fatti». Rione Marlengo si aggrega alla fronda dei comitati che contestano alla amministrazione comunale la mancanza di risposte concrete alle istanze. O disparità di trattamento fra aree cittadine. Segue a ruota il comitato di quartiere di Maia Bassa e quello spontaneo di via Matteotti che in tempi recenti hanno espresso un malcontento che con l'avvento della nuova giunta e gli annunci di “democrazia partecipata” e “maggiore attenzione alle periferie” sembravano potersi sopire. «Invece, malgrado i colloqui su tanti argomenti, poco o nulla si è ottenuto» spiega Oscar Duso, da tempo presidente del comitato che rappresenta il quartiere. Duso prende spunto dalle attività del Comune per snocciolare una serie di malumori. Questioni spicciole, se vogliamo, ma che messe insieme minano la vivibilità della zona. «Vengo a sapere – spiega – che in una fascia adiacente la ciclabile e la ex Bosin si pensa a una nuova area cani: ma ce n'è già una in zona, presso la confluenza. Mentre su quella superficie da tempo ci spendiamo per ottenere orti per anziani o un utilizzo analogo». Dedicato al tempo libero c'è il parco, che tuttavia ha i suoi bei problemi: «Riguardo a un altro parco cittadino, il Tessa, leggiamo che è pronto un nuovo “cantiere ludico” dedicato ai bambini. Ma quando noi abbiamo richiesto una casetta o i servizi igienici ci è stato risposto picche. Inoltre, il parco è oggetto di atti vandalici o comportamenti arroganti da parte di adolescenti. Ecco, ci sentiamo un po' abbandonati». Per inciso, un parco ancora privo di intitolazione, con due nomi proposti dal comitato, «dottor Giancarlo Micheli o dottoressa Giuseppina Bucci, che tanto hanno fatto per la comunità».

Altro tema indigesto, quello della viabilità. Il quartiere è sostanzialmente percorso da una sola arteria, l'asse via Marlengo-via Zuegg. Molto trafficata, con un rettilineo e un semaforo che, in combinazione, «pregiudicano la sicurezza. Il semaforo per chi esce da via Burgraviato è praticamente invisibile, dal 2013 chiediamo che sia più visibile. In troppi corrono: era previsto uno speed check, era stato anche approntato il basamento, che fine ha fatto? Una telecamera all'intersezione fra le vie Burgraviato, Zuegg e Marlengo potrebbe aiutare, anche a sorvegliare il parco. Per ora è attiva una sola videocamera, riprende l'isola ecologica ma solo per una porzione, vanificandone l'effetto. I rifiuti abbandonati proliferano». Non è finita qui: «Da anni attendiamo invano la riparazione delle due pensiline della fermata dei bus; condividiamo la nostra sede con l'associazione New Life che utilizza arredi di proprietà del Comune che spetterebbero a noi. Tutte situazioni ben note all'amministrazione. Tutte irrisolte».

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