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Riscaldamento nei condomini, bollette fino a cinquemila euro

L’allarme degli amministratori. Gli anticipi, già alti, richiesti fino ad oggi riguardavano calcoli fatti due mesi fa: «La situazione è peggiorata, saliranno ancora». Sarà un inverno difficile: le caldaie in autunno partiranno 15 giorni dopo



BOLZANO. Eccole le lettere. Stanno arrivando, geometriche come le tasse. Ma peggio, perché si pagherà come non mai: per le bollette del gas poco più del 60% in più rispetto alle precedenti. A quando c’eravamo noi senza guerra.

Ma la questione non finisce qui: «Questo anticipo di spesa è stato calcolato due mesi fa - dice Marco Lombardozzi, che guida gli amministratori di condominio bolzanini - ma due mesi fa c’era un altro mondo. La previsione si basava su un incremento statistico a bocce ferme. Ma le bocce non lo stanno mai...».

E dunque la realtà è questa: dopo bollette per il riscaldamento superiori del 60% ci si dovrà attendere un ulteriore aggiornamento sul computo finale. E questo non è configurabile. Perché? “Navighiamo a vista”. Il prezzo del gas galoppa come non ci fosse un domani e anche i calcoli che tenevano in piedi più o meno saldamente i rapporti tra enti eroganti e clienti finali sembrano vivere lo spazio di un mattino. Mal comune, in ogni caso. In questi giorni si stanno susseguendo le assemblee di condominio, precedute dall’invio dei preventivi di spesa.

In ogni cassetta delle lettere, c'è, in attesa di essere finalmente aperta. Chi presumeva di pagare intorno ai duemila euro, sa adesso che dovrà sborsarne quasi cinquemila. Di media. Per una città a diffuso sistema condominiale ci sono poche eccezioni. Dunque l’emergenza non si annida più solo in contesti a basso reddito o di tipo assistenziale, non più esclusivamente negli alloggi Ipes dove ogni sussulto minimale in bolletta crea oggettivamente ripercussioni importanti. «No, il problema tocca tutti e, per tutti, si tratta di ridisegnare i propri investimenti e i comportamenti» chiarisce Lombardozzi. Anche quelli degli amministratori.

Per la prima volta, gran parte di loro sta inserendo nelle lettere in cui anticipano i livelli di spesa per il riscaldamento, anche una nota accompagnatoria nella quale si spiega il senso e la causa di aumenti così significativi. E pure, in molti casi, anche un vademecum di consigli elaborato tra l’associazione e le istituzioni provinciali per provare ad arginare l'emergenza. «Innanzitutto - anticipa - ci sarà la notizia che, per le caldaie condominiali, la tempistica di erogazione sarà posticipata di 15 giorni in questo autunno e anticipata di altri 15 giorni in primavera. Poi la disposizone dell'abbassamento di almeno un grado. Infine le difese: agire sui termostati, regolare il calore in base a nuove esigenze, l'uso di alternative anche nel vestiario».

E poi una indicazione forse sfuggita: le pompe di calore aiutano. E potrebbero essere attivate non sempre, ma spesso in alternativa al calorifero tradizionale. La ragione? «L’elettricità costa meno del gas - dice ancora Marco Lombardozzi - ma molti non ci pensano. Si potrebbe risparmiare attivando queste fonti di calore per riscaldare singoli locali oppure per alcune ore della giornata. Evitando spreco di gas». Insomma, siamo in piena economia di guerra. Dove ogni azione creativa è buona per non andare allo scontro diretto con le bollette.

Ma, sinceramente, ci si deve preparare ad aumenti ancora più sensibili nei prossimi mesi? «Mentirei se dicessi che questo non accadrà. Lo si potrà evitare solo in presenza di un cambiamento di contesto». Ad esempio? «Un tetto al prezzo del gas. Ma ci si chiede, primo se sarà possibile tecnicamente, infine se lo sarà anche politicamente». Poi c'è il tema dei controlli. La disposizione di diminuire di un mese l’erogazione, 15 giorni in autunno e 15 in primavera, sarebbe possibile per via del controllo centralizzato, se mai vi fosse ovunque, da parte degli amministratori. Ma l’uso virtuoso del termostato è legato ai singoli comportamenti individuali. Non verificabili se non a spot. E qui entriamo nel conflitto individuale tra due spinte: quella di spendere meno, abbassando la temperatura, e quella di non patire il freddo troppo a lungo. Questo conflitto durerà per tutto l'inverno. (p.c.)













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