Rischia di annegare, lo salva il papà

Il ragazzino tedesco di 10 anni era in piscina. Ora è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale



NAZ SCIAVES. Non rischia la vita, ma si temono danni neurologici per il bambini di 10 anni che l’altra sera ha rischiato l’annegamento in una piscina di Naz Sciaves. È stato soccorso dal suo stesso papà che lo ha trovato esanime in fondo alla vasca. I carabinieri hanno chiuso le indagini e ora passeranno il fascicolo alla procura di Bolzano che dovrà eventualmente accertare responsabilità di terzi nell’incidente. Ma pare proprio si sia trattato di una fatalità.

La famiglia tedesca, proveniente dalla Baviera, sta trascorrendo le vacanze a Naz dove ha preso in affitto un appartamento. I proprietari dell’alloggio hanno un accordo con la vicina pensione per poter offrire ai propri ospiti l’uso della piscina. E così i turisti hanno approfittato dell’occasione. Martedì poco dopo le 19 la decisione: un tuffo in piscina. Il tempo è quello che è, ma l’acqua riscaldata del vicino albergo è molto invogliante. I figli, un bambino di 10 anni e la sorella di 8, hanno anticipato tutti fiondandosi entusiasti a bordo vasca. In un attimo erano già in costume pronti per il tuffo. Entrambi sanno nuotare egregiamente e quindi nessuno aveva pensato potesse succedere nulla. Il ragazzino aveva indossato pure la maschera per qualche evoluzione in apnea. È stato proprio sotto il pelo dell’acqua che è successo qualche cosa: forse qualche istante di troppo con il fiato trattenuto, forse un lieve malore. Il bambino ha perso conoscenza e non è più riemerso.

La sorellina si è accorta che qualcosa non andava per il verso giusto. E si è precipitata a chiamare il papà che stava sopraggiungendo. L’uomo non ha perso altro tempo e si è buttato in acqua per riportare in superficie il figlio. Immediato è anche partito il massaggio per fargli recuperare il respiro. Nello stesso istante da Bressanone partiva l’auto medica e il Pelikan 2 si metteva in volo, da Chiusa la Croce Bianca si precipitava alla volta di Naz. Stabilizzate le condizioni, il ragazzino è stato trasferito subito all’ospedale di Bressanone dove i medici ancora non hanno sciolto le riserve sulla prognosi. Pare certo che non sia in pericolo di vita, ma sarà ora necessario verificare con attenzione se l’assenza di ossigeno ha provocato danni neurologici importanti.
Per quanto riguarda le responsabilità, il fatto va ascritto alla fatalità ma questo sarà valutato dalla Procura di Bolzano che attende l’esito delle indagini dei carabinieri di Naz. La piscina - così come tutte quelle della medesima tipologia - non prevede una sorveglianza da parte di bagnini o altro personale.

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