Rivoluzione rifiuti: porta a porta e stop all’inceneritore

L’assessore Lorenzini: dobbiamo andare verso i rifiuti zero «Nuovo termovalorizzatore da spegnere entro il 2030»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Raccolta dei rifiuti porta a porta, tariffe più elevate per chi non differenzia, tracciatura effettiva dell’intera catena del riciclaggio per darne conto ai bolzanini, miglioramento dello smaltimento dell’umido, soluzioni concrete per riciclare i materiali compositi tipo Tetrapak. Soprattutto, stop all’inceneritore entro il 2030. Sono le linee guida per il futuro espresse dall’assessore comunale all’ambiente Maria Laura Lorenzini, nel parere sul terzo aggiornamento del piano gestione rifiuti elaborato dalla Provincia. Un parere approvato dal consiglio comunale che, a ben vedere, contrasta però palesemente con lo status quo, ossia con le linee guida provinciali, l’attuale gestione dell’inceneritore e la direzione intrapresa con convinzione da Seab negli ultimi anni. Si dovrà cambiare tutto?

Molto critica la posizione della Lorenzini sul nuovo termovalorizzatore: «La principale novità in tema di gestione rifiuti a livello provinciale occorsa negli ultimi anni è quella relativa alla costruzione e messa in attività del nuovo inceneritore con le relative problematiche». Si rileva che «nell’aggiornamento del Piano provinciale non vi è alcun accenno alle proposte tecniche necessarie alla soluzione di tali problematiche, mentre sarebbe opportuno fare chiarezza fin da subito, poiché trattasi di tematiche impattanti sia sull’organizzazione dei servizi di raccolta sia sull’intero territorio comunale». In questo senso, va oltre la Lorenzini, «occorre soprattutto sviluppare una “exit-strategy” per l'inceneritore in modo da non incenerire o smaltire più rifiuti in discarica dopo il 2030 e smantellare l’attuale inceneritore». Occorre dunque elaborare un business-plan per l'inceneritore «coerente con la prospettiva di un suo superamento e dismissione». Va anche progettata «l’autonomizzazione della rete di teleriscaldamento dall'inceneritore. A questo proposito, va ben analizzato il dimensionamento del teleriscaldamento, dando priorità al risparmio energetico e all’efficientamento degli edifici in modo da ridurre il più possibile la richiesta di energia». Insomma, la rete cittadina di teleriscaldamento è solo agli albori e verrà terminata, per scaldare circa un terzo della città, entro il 2025, con una spesa di almeno 70 milioni di euro da parte di Alperia. Nonostante ciò, Lorenzini e consiglieri comunali sostengono: «Si chiede uno studio che valuti il reale impatto ambientale/climatico e il bilancio socio-economico per la realizzazione e il mantenimento della rete di teleriscaldamento, per la sua alimentazione alternativa all'inceneritore, valutando anche il contributo derivante da una strategia di massima riqualificazione energetica degli edifici».

Inoltre, nonostante la Seab abbia più volte fatto capire che sarebbe tecnicamente difficile se non impossibile da attuare, per non dire costosissima, Lorenzini sostiene a spada tratta la raccolta rifiuti porta a porta. «Si ritiene - si legge nel parere alla Provincia - che il sistema ottimale sia quello che segue il principio "chi ricicla di più, paga di meno" adeguando il sistema tariffario all’effettiva produzione di rifiuti residui sia in ambito dei privati che dei commercianti/produttori, salvando il principio di non riversare troppi costi sulle famiglie». Ciò comporta «l'adozione di sistemi di raccolta più vicini possibile alla singola utenza, sul modello “porta a porta”». In questo contesto è possibile individuare precisamente le responsabilità del mancato riciclaggio attraverso controlli puntuali del materiale consegnato dalla singola utenza in sacchetti semitrasparenti personalizzati. «In questo contesto va superata la pratica delle “multe”: all'utenza che non ricicla correttamente andrà messo in conto piuttosto il costo aggiuntivo provocato al sistema di raccolta, proporzionale ai rifiuti erroneamente smaltiti». Ciò, si sostiene inoltre, «aumenta la responsabilizzazione dell'utenza». Un sistema puntuale di tariffazione, si conclude, «è importante soprattutto per le imprese, che vanno sostenute nella riduzione dei rifiuti e dunque nell'abbassamento dei loro costi. Vanno studiate forme di incentivazione per le imprese “virtuose”».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità