Rubate pietre preziose per 800mila euro

Arrestati due bolzanini per ricettazione. Frosch e Unterhofer localizzati attraverso l’iPhone. Denunciato un gioielliere


di Gianfranco Piccoli


RIVA. L'errore più grosso lo hanno commesso quando hanno acceso l'iPhone 6. Due mesi dopo il furto, non “scotta” più. Così devono aver pensato Tex Frosch, 33 anni, e Oskar Unterhofer, 50, bolzanini pluripregiudicati residenti al campo nomadi di Bolzano. Peccato però che insieme all'iPhone fosse sparita dal camper di un rappresentante di gioielli anche una valigetta con cinquemila (!) pietre di opale australiano, per un valore sul mercato di 800mila euro. Un tesoro che non poteva essere abbandonato dal proprietario e dalla giustizia.

I carabinieri della stazione di Riva, che hanno materialmente eseguito la complessa indagine, non aspettavano altro che qualcuno accendesse quel telefono per arrivare ad una svolta nell'inchiesta che ha poi effettivamente portato in carcere per ricettazione i due bolzanini e alla denuncia a piede libero per lo stesso reato un gioielliere bolzanino che ha acquistato alcune pietre.

I dettagli dell'operazione sono stati illustrati ieri mattina, presso il comando provinciale dell'Arma, dal comandante provinciale, colonnello Maurizio Graziano, dal comandante di compagnia, Marcello Capodiferro, dal comandante della stazione di Riva, luogotenente Salvatore Foresta, e dal maresciallo capo Marco Grilli.

Tutto è cominciato il 30 aprile scorso a Biacesa, in val di Lero, dove Andreas Alsen, germanico di 45 anni, rappresentante di gioielli di professione, si trovava in compagnia di alcuni amici con il camper. Un viaggio di lavoro e di piacere per Alsen, che quel giorno si è concesso una gita di un paio di ore in bicicletta. Al ritorno la bruttissima sorpresa. Sparito l'iPhone 6 (e va beh...) e la valigetta con le 5.000 pietre preziose. L’uomo si è rivolto ai carabinieri della stazione di Riva, che hanno da subito avviato le indagini, che hanno avuto una sterzata improvvisa a fine giugno, quando l’iPhone 6 è stato finalmente riacceso. I primi accertamenti hanno permesso di scoprire che era stata inserita una sim card intestata ad un minorenne residente nel campo nomadi di Bolzano. Da qui sono iniziati gli accertamenti che a breve hanno portato ad identificare i due sospetti. La certezza è arrivata poi dalle telecamere delle gioiellerie dove Unterhofer si era presentato per piazzare la refurtiva: in un caso ha trovato un commerciante compiacente. Sono stati poi gli stessi commercianti a dare conferma agli inquirenti sullo smercio in corso di pietre di opale. Da qui l’apertura di un fascicolo (con il pm Axel Bisignano titolare) presso la procura di Bolzano.

Venerdì mattina è scattata l’operazione che ha portato all’arresto dei due e che ha visto il coinvolgimento dell’Arma altoatesina e del nucleo cinofilo della Guardia di finanza di Bolzano. Tex Frosch è stato fermato dai carabinieri all’esterno di una gioielleria di Merano dove aveva appena tentato di piazzare le pietre. Stessa sorte è toccata ad Oskar Unterhofer, bloccato poco dopo aver lasciato un negozio di preziosi a Bressanone. Nel corso delle perquisizioni personali e nelle abitazioni i carabinieri hanno recuperato sedici pietre. Altre quattro sono state sequestrate presso il gioielliere, a sua volta finito nei guai per ricettazione. Complessivamente le pietre recuperate ammontano ad un valore di 20.000 euro. I carabinieri stanno valutando anche la posizione di un secondo gioielliere di Bolzano, anche lui trovato in possesso di alcuni preziosi che si ritengono provenienti dal campionario del rappresentante germanico. Per comprendere lo scrupolo con cui i militari di Riva hanno operato, va ricordato che ad ottobre c’è stata una “visita” anche all’importante fiera dei preziosi che si è tenuta a Monaco di Baviera, nella speranza di rintracciare alcune pietre rubate. I prossimi passi degli investigatori saranno dedicati a capire chi ha materialmente commesso il furto sul camper in valle di Ledro.

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