Sì a San Giuseppe, no all’aiuto ai malati

La surreale giornata del consiglio provinciale. Passa la mozione contro il lavoro domenicale



BOLZANO. Bocciata la volontà di istituire nuovi corsi di formazione di assistenza ai malati oncologici, ma approvazione quasi compatta per spingere la Festa di San Giuseppe nell’alveo delle festività provinciali. Bastano questi due dati numerici per dare la dimensione di una giornata in consiglio provinciale dai contorni surreali.

Tra le pressanti questioni che incalzano la politica locale, nazionale e internazionale l’apertura di seduta viene consacrata alla volontà di Pius Leitner dei Freiheitlichen di sostituire la Festa della Repubblica del 2 giugno con quella di San Giuseppe del 19 marzo. La destra tedesca, ovviamente, non vede l’ora di silurare una giornata con un po’ troppo tricolore mentre la sinistra e l’Svp si limita a non chiedere una sostituzione tout court della giornata. Riccardo Dello Sbarba ricorda all’aula che il 2 giugno sarebbe la celebrazione del passaggio dalla monarchia alla repubblica. Evitata la soppressione della festa nazionale, ovviamente, San Giuseppe viene sospinto da 25 voti a favore, 3 contrari e un astenuto.

Il consiglio ha approvato ieri un altro documento, sempre dei Freiheitlichen, che chiede la tutela del riposo domenicale. Il documento è stato votato per punti ed alcuni hanno ottenuto maggioranze quasi ecumeniche con 33 sì. Quasi unanime la valutazione dei consiglieri di vari partiti sulla necessità di non lavorare alla domenica. Unica voce fuori dal coro quella di Alessandro Urzì di Alto Adige nel cuore.

Poche ore dopo ecco che Urzì presenta un documento per l’istituzione di corsi formativi atti a preparare assistenti per i malati oncologici e le famiglie. Idea nobile, ma tutti hanno qualche obiezione. Ulli Mair chiede ci si concentri anche sulle patologie psichiche, Leitner preferisce professionisti a volontari e Tamara Oberhofer demanda agli psicologi. Naturalmente spacca il capello anche l’assessore competente Martha Stocker: «La mozione ha in oggetto quanto stanno già offrendo sul territorio associazioni come Krebshilfe, Lilt, Peter Pan e L’Arcobaleno». Urzì prova ad appellarsi alla clemenza della corte proponendo un voto che non disconosca le eccellenze già esistenti. Niente da fare, respinto con perdite: 13 contrari, 2 favorevoli e 10 astensioni il bilancio. (a.c)













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