Salvati dopo una notte in parete

Due alpinisti bloccati sul Sassolungo. Impossibile l’intervento dell’elisoccorso. Ci pensano i «Catores» a portarli giù



BOLZANO. Una brutta avventura finita bene. Due arrampicatori trentini, amanti della montagna d’alta quota, sono stati tratti in salvo ieri dalle squadre del soccorso alpino della val Gardena dopo una notte (quella tra sabato e domenica) trascorsa incrodati in parete sul Sassolungo, a quota 2800 metri. I due erano riusciti a dare l’allarme con il telefono cellulare verso le 20.30 di sabato sera. Avevano chiesto aiuto dopo essersi resi conto di trovarsi in una situazione di «non ritorno» a seguito di alcuni errori compiuti in fase di discesa lungo la parete nord di cima Innerkofler.

Gli uomini del 118 in servizio con l’elicottero «Pelikan 2» m, nonostante l’ora tarda, avevano organizzato subito un intervento di soccorso basandosi sulla disponibilità di luce naturale sino dopo le 21.

Non avevano però fatto i conti con le nuvole in quota che hanno reso l’intervento inutile. Giunti nella zona da dove era arrivata la richiesta di aiuto, i soccorritori si sono resi conto dell’impossibilità di procedere ad un intervento di recupero aereo a seguito della mancanza di adeguata visibilità.

Inevitabilmente la situazione (che avrebbe potuto essere conclusa con un’operazione di un quarto d’ora con l’uso del verricello) si è maldettamente complicata. L’elicottero del 118 (che aveva a bordo due soccorritori rocciatori) ha dovuto fare ritorno alla base.

A quel punto per i due arrampicatori trentini non è stato possibile fare nient’altro. E’ stato comunicato loro che un secondo intervento in elicottero sarebbe stato tentato ieri mattina all’alba e così è stato.

I due escursionisti rocciatori hanno dovuto affrontare all’addiaccio l’intera notte. Sono rimasti incrodati in parete, nell’impossibilità di muoversi. Per fortuna erano abbastanza equipaggiati e hanno saputo affrontare in maniera adeguata l’emergenza anche grazie al fatto che le temperature, anche nelle ore notturne, in questo periodo scendono sotto lo zero solo di qualche grado.

Alle prime luci dell’alba, ieri mattina, si è alzato in volo il «Pelikan 1» direttamente dalla base operativa di Bolzano.

Anche in questo caso sono stati portati in quota alcuni soccorritori rocciatori ma anche questo secondo tentativo di intervento è fallito a seguito della presenza di nebbia in quota.

La visibilità si è dimostrata assolutamente insufficiente e così i «Catores» della val Gardena sono stati costretti ad organizzare l’intervento di soccorso via terra.

Otto uomini sono partiti alle 5 di ieri mattina per raggiungere la parete ove i due rocciatori trentini erano incrodati. I due (che avevano completamente sbagliato la via di discesa) sono stati raggiunti in parete, riportati in cima (per circa 80 metri di risalita in roccia) e poi accompagnati nella discesa lungo la via corretta. L’intervento, molto faticoso, si è concluso felicemente nel primo pomeriggio. E’ molto probabile che l’errore compiuto dai due arrampicatori trentini sia stato causato dalla nebbia che ha avvolto tutta la zona da sabato. (ma.be.)

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