Sanità: in Alto Adige le liste d'attesa aumentano ancora

Ospedali, crescono i reparti in crisi. Zerzer: dobbiamo comprare prestazioni ai privati


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Le liste d'attesa negli ospedali sono un disastro e sono addirittura peggiorate. I pazienti fanno benissimo a protestare». Il direttore del Centro tutela consumatori, Walter Andreaus, invita la Provincia a darsi da fare: «Negli ultimi 2 anni i tempi si sono allungati in media di 8 giorni».
Così Andreaus: «Abbiamo confrontato le liste degli ospedali partendo dal settembre 2009 con quelle di aprile 2011 ed il risultato è sconfortante. Dei 229 tempi confrontati, 64 sono diminuiti, 18 sono rimasti invariati e 147 sono cresciuti. In media, i tempi di prenotazione si sono allungati di 8 giorni (leggere l'infografica in alto).
Per questo invitiamo con forza sia la Provincia che l'Azienda a rispettare la legge che preve per le visite specialistiche (differibili) attese massime di 60 giorni».
Andreaus rifila una stoccata alle visite private fatte dai medici dell'ospedale (intramoenia) perchè «aumenta il rischio di generare un sistema sanitario a due classi che favorisce, ovviamente chi si paga la visita». Questione che non trova d'accordo l'Ordine dei medici. Una cosa è certa, le liste d'attesa in cinque reparti del San Maurizio vanno tagliate. Dermatologia, Otorinolaringoiatria, Oculistica, Riabilitazione e Ortopedia continuano a soffrire troppo, ci vogliono - infatti - 209 giorni per una visita dermatologica, 160 per una visita reumatologica, 153 per una visita urologica, 147 per una oculistica, 105 per una fisiatrica e 93 per una dall'otorino. L'Azienda ha offerto un'ipotesi di soluzione ai primari in difficoltà: pagare i medici 53 euro lordi (il direttore generale dell'Asl è salito fino a 60) per effettuare 4 visite ogni ora aggiuntiva. Il sindacato Anaao spiega che la cifra corretta potrebbe essere di 100 euro, come per esempio accada in Val D'Aosta.
Walter Pitscheider, coordinatore sanitario del San Maurizio, ha parlato con i primari, offerto l'ipotesi di soluzione ed aspetta risposta. «Ancora qualche giorno poi potrò capire com'è andata. Vorrei comunque ricordare che la tariffa è stabilita dal contratto provinciale e non so se potrà essere modificata. Al momento vedo medici possibilisti in Ginecologia e Otorinolaringoiatria, attendo di capire cosa hanno deciso in Dernatologia e Riabilitazione mentre mi sembra di aver capito che la risposta dell'Oculistica sia negativa».
Nel caso in cui i 53 (o i 60) euro non bastassero l'Asl dovrà scegliere altrimenti. Il capo Dipartimento, Florian Zerzer, spiega che la strada è segnata. «È già pronta una delibera che stabilisce i modi ed i tempi che ci permetteranno di abbattere le liste d'attesa. Posso dire che il punto cardine ruota attorno alla possibilità per l'Azienda di comperare pacchetti di prestazioni dai privati, per esempio dalla Santa Maria».
Clinica che dovrà però prima, per legge, essere convenzionata. A proposito ricordiamo come il direttore sanitario dell'Asl, Oswald Mayr, abbia citato come altro esempio lo studio ortopedico dr. Frontull mentre Stefano Crespi, direttore di Villa Sant'Anna di Merano, ricorda all'assessorato che esiste anche la sua casa di cura.
Che fare per tutte quelle prestazioni non offerte dai privati? «Si farà come ha detto Theiner - ricorda Andreas Fabi, direttore generale Asl - rimborseremo al cittadino la visita privata, che farà dove vuole, per circa 50 euro».

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