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Sanitari no vax, in Alto Adige pronti oltre 300 reintegri 

L’Azienda sanitaria si prepara al ritorno al lavoro di 208 dipendenti non vaccinati senza aspettare il 31 dicembre. Le Rsa recupereranno 114 persone al momento sospese. Circa 20 mila gli over 50 che si vedranno cancellare le sanzioni di 100 euro

MULTE SOSPESE. L'annuncio del Ministero dell'economia: stop fino al 30 giugno 2023


Valeria Frangipane


BOLZANO. Il governo Meloni a pochi giorni dall’insediamento marcia spedito verso l’allentamento delle misure anti Covid.

Il ministro alla Salute  Orazio Schillaci ha annunciato lo stop alla sospensione dei sanitari no vax (in scadenza il 31 dicembre) ed alla multa di 100 euro per tutti gli over 50. Confermata la strategia di ridurre le ultime restrizioni.

A breve potrebbero arrivare novità sull'isolamento degli asintomatici, che molti chiedono di eliminare. Sono dunque circa ventimila gli over 50 altoatesini non vaccinati che si vedranno cancellare le multe.

L’Azienda sanitaria si prepara - intanto - al reintegro di 208 dipendenti (tra medici, infermieri ecc.), le Rsa di tutto l’Alto Adige a recuperare 114 persone al momento sospese e l’Azienda servizi sociali (Assb) a reintegrare altri 12 dipendenti no vax.

Irene Pechlaner - direttrice del Comprensorio sanitario di Bolzano - parla di una settantina di no vax che potrebbero rientrare in servizio nel capoluogo.

I sindacati dei medici e degli infermieri accolgono con favore la notizia anche perché l’Asl tra carenza fisiologica di personale, sospensioni e malattie è da mesi in fortissima sofferenza.

Massimo Ribetto degli infermieri del Nursing Up ed Ivano Simioni dei medici ospedalieri Bsk parlano di scelta dovuta.

Così Simioni: «Pur non condividendo molte delle posizioni di questo governo accolgo con favore la notizia. Perché con l’avvento di Omicron non c’è più ragione di obbligare alla vaccinazione mentre siamo costretti da troppo tempo a fare i conti con la carenza di assistenza ai pazienti sia negli ospedali che nelle case di riposo». A proposito di case di riposo Liliana Di Fede - direttrice Assb - si aspettava che la normativa andasse ad esaurimento entro la fine dell’anno: «Per noi una facilitazione in più. Attualmente nei vari servizi abbiamo 12 persone sospese pari a 8,95 unità di personale (molti sono part-time)».

Così Edoardo Bonsante dell’Anaao: «Come sindacato siamo sempre stati favorevoli alla vaccinazione. La decisione di sospendere o meno è politica. Così come il reintegro. Va detto che l’atteggiamento punitivo delle sospensioni non è stato ben visto da molti colleghi ed ha generato molti ricorsi. Speriamo che il reintegro possa aiutare reparti e servizi in sofferenza di organico». L’avvocato Marco Cappello - direttore della Ripartizione legale - dice che «l’Asl ha sempre applicato le leggi vigenti benché molti ci abbiano criticato ferocemente, la riprova è data dal fatto che la nostra Avvocatura ha vinto tutte le cause avviate dai no vax». Attualmente - precisa - i dipendenti Asl sospesi per mancata vaccinazione e quindi senza stipendio sono 208. «I dati sono aggiornatissimi perché appena estratti dal programma dell’Ufficio stipendi, che ringrazio per la celerità con cui me li ha forniti. Se pensiamo che nel periodo più critico erano più di un migliaio, si può facilmente immaginare come la situazione attuale non sia così tragica come era qualche mese fa. In ogni caso altri 208 dipendenti che possono rientrare al lavoro sono un grande aiuto, che è mancato nei momenti critici. Perché chi ha scelto di disattendere un obbligo di legge e di non farsi vaccinare ha sicuramente subìto conseguenze molto gravi ed è stato privato dello stipendio per mesi, però dobbiamo ricordarci che per sopperire alla loro assenza i colleghi vaccinati hanno dovuto sopportare turni infernali e un carico di lavoro incredibile, in molti non hanno potuto andare in ferie. A loro deve andare il ringraziamento da parte di tutti noi».

 













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