Sara, quinta e felice «Miss Italia è stata una vetrina favolosa»

La meranese Battisti sperava nella fascia di Miss Cinema «Ma va bene così: ho seminato, adesso vediamo i risultati»


di Claudio Libera


MERANO. «Contenta, sicuramente contenta, un risultato inaspettato, tra le cinque più belle d’Italia… un traguardo quasi impensabile ma dentro di me auspicato». Sincera e senza tracce di sonno nella voce, Sara Battisti - 5° posto finale a Miss Italia - all’«alba» del mezzogiorno di ieri è a bordo della macchina di papà Antonio, al ritorno verso Merano.

Papà ispettore capo della polizia di Stato, venuto a Jesolo Lido per applaudire la figlia insieme a mamma Carla, insegnante di italiano e alla sorella Elena, mentre la nonna Videlma, al secolo Tonina, purtroppo ha dovuto rinunciare, in quanto i biglietti per accedere al Pala Arrex erano andati esauriti. Ed a nulla sono serviti gli sforzi congiunti di parenti e amici per accaparrarsene uno in più dei tre a disposizione per ogni ragazza in gara. Sara ha avuto il 12% dal televoto, chi ha vinto ha superato il 34%, ecco la differenza alla fine. «Contenta lo stesso, tantissimo anche se ad un certo punto ho pensato un po’ più in grande. Non sono stata salvata alla giuria in quei passaggi chiave della puntata, ma scelta direttamente dai giurati che è una cosa ben diversa. In quanto al televoto, appena abbiamo saputo che tra le cinque finaliste sarebbe stato il giudizio espresso da casa a decretare la vincitrice ho immediatamente pensato a Clarissa Marchese, la n. 23, della Sicilia. Una battaglia impari pensare di competere con il Sud…».

Per inciso la trasmissione per la finale di Miss Italia ha avuto il 7,23% di share, con 1,2 milioni di spettatori, 7,7 milioni di contatti e al momento dell’incoronazione ben il 22,3% di spettatori. Ed un aumento del 30% rispetto alla passata edizione. Con la conferma che LA7 trasmetterà Miss Italia anche nel 2015.

Quindi va bene così, in definitiva?

«Certo, abbiamo avuto una grandissima visibilità ed a parte il risultato - che a doverlo sottoscrivere nel corso dell’estate sarebbe stato già un affare - credo che ognuna di noi abbia avuto il suo momento, ampio, da sfruttare. Di me stessa posso dire che credo di aver dato il meglio, ho avuto l’opportunità di parlare, di esprimermi, oltre che di sfilare e indossare dei capi molto belli sotto la fantasmagoria delle luci. Io sono molto convinta che chi doveva vedere la trasmissione l’ha vista e chi doveva prendere appunti sulle ragazze lo ha già fatto. Io ho seminato, ora attendo con serenità il risultato della mia azione. Di promozione di me stessa e della mia terra».

Un rimpianto, un dispiacere?

«Quello di non aver vinto alcuna fascia nazionale, di essere rimasta senza titolo. Lo ammetto, avevo messo gli occhi su quella di Miss Cinema, senza peccare di presunzione, la sentivo adatta a me… non è arrivata, non fa nulla anche se ovviamente dispiace ma credo che qualche cosa succederà in bene ed in positivo».

Chi era la Miss Italia, per te, tra le cinque finaliste?

«Ad essere sincera avevo in mente una ragazza diversa, una che probabilmente non è neppure arrivata alla fase finale della serata, ma non saprei dire solo un nome anche se mi sbilancio accennando alla numero 6, Melissa Arici, Miss Linea Sprint Lombardia. Ma è una sensazione, in gara comunque e con tanta grinta, c’era Sara Battisti».

Sul palco come ci si vedeva, come ci si sentiva, come si percepiva il pubblico?

«Benissimo, a mio agio, in toto, dall’inizio alla fine. Serena al punto di poter esprimere col microfono il mio punto di vista, di sfilare dando il meglio, di pensare positivo, anche se a causa delle luci ben poco si vedeva del palazzetto ma la presenza della gente si avvertiva alla grande, eccome. Simona Ventura è una grande, professionista fino in fondo, credo abbia dato una spinta notevole alla risalita di Miss Italia verso quella popolarità che qualcuno voleva un po’ scemata».

E il dopo serata?

«Tutte a cena, insieme alla giuria, agli addetti ai lavori, alla stampa. Non male, ho avuto l’opportunità di dialogare con Alessandro Preziosi, con Bruno Palletta, il talent scout, lo scopritore, di gettare le basi per nuovi progetti. Alle 4.30 finalmente siamo rientrate in hotel e poi il meritato riposo, che tanto lungo non è stato».

Ora cosa ha in programma Sara Battisti, studentessa di giurisprudenza a Bologna?

«Per il momento penso solo a riprendermi la vita, nel senso di rimettere tutti i paletti a posto. In queste tre settimane abbiamo un po’ perso di vista la realtà e quindi credo che una full immersion nella quotidianità farà tornare tutto nei ritmi tradizionali. Per lo studio devo ancora decidere, mi riserbo qualche giorno per valutare sull’Erasmus ad Amburgo o la frequenza in Italia e spostare il master a dopo la laurea».

I tuoi genitori soddisfatti insieme a te, se non di più…

«Tantissimo, anche loro hanno compreso che non eravamo 101, come una volta, non eravamo nemmeno 60 come in alcune passate edizioni ma solo 24 ragazze, uscite da centinaia di selezioni e quindi vedermi arrivare tra le cinque è stata anche per loro una soddisfazione grandissima. Non li ho delusi e le loro aspettative su di me sono state suffragate dai fatti, come ho sempre cercato di fare».

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