Sardine,una piazza piena  di piante e... solidarietà 

In centro. Decine di offerte all’evento organizzato con Volontarius e Fridays for Future Il ricavato ad artisti e Cacciatori di briciole: diamo cibo anche a lavoratori in cassa integrazione



Bolzano. Il 13 dicembre le Sardine di Bolzano avevano portato quasi duemila persone in piazza Mazzini. Una vita fa. Ieri hanno riempito piazza della Mostra con decine di piantine. Rosmarino e gerani rossi disposti a formale la sagoma di un pesce sardina. Questo si può fare nei tempi del Covid-19 con le distanze ancora da rispettare. Ma per dimostrare che le Sardine hanno tenuto gli occhi aperti durante la pandemia, le piantine ieri sono servite per raccogliere fondi da donare «a chi in questo periodo sta facendo più fatica». Lo slogan era «Aiutateci ad aiutare». Non solo Sardine con Manuel Zorzetto e Claudio Polo, tra gli altri. Le piantine della solidarietà sono state una idea anche dei ragazzi dei Fridays for Future (tra cui Domenico Laratta) e Volontarius. Il ricavato andrà ai «Cacciatori di briciole» coordinati da Christian Bacci e al Teatro della ribalta, che li girerà a tecnici e artisti, da mesi senza lavoro e con tutele deboli. A fine giornata il bilancio è di circa mille euro raccolti. «Molte persone hanno lasciato donazioni più alte dei cinque euro che chiedevamo», raccontano gli organizzatori. Non contano solo i fondi che verranno donati. «Volevamo dare visibilità qui, nel cuore della città, alle difficoltà che vengono vissute in tante case», proseguono, «E donando piantine dire anche che il mondo può ripartire dopo il Covid-19 diverso da come lo abbiamo conosciuto finora, più sostenibile. Non cambieremo il mondo, non salveremo aziende con questa azione, ma stiamo qui a dire che la solidarietà è importante». Tra le decine di persone che ieri si sono fermate nella piazza trasformata in giardino, il sindaco Renzo Caramaschi. «Ha fatto una donazione generosa», racconta Polo, «e poi ha regalato la piantina al ristorante vicino. Un segno per chi, ha detto, “è rimasto chiuso a lungo” durante il lockdown».

Ogni euro raccolto è importante, racconta Bacci. Dal 2013 i «Cacciatori di briciole» salvano cibo che verrebbe buttato (supermercati, ristoranti, bar) e lo donano a persone in difficoltà. Per i Cacciatori la pandemia è riassunta in un numero: 30. «Abbiamo aumentato le persone assistite del 30 per cento, arrivando a 150 famiglie per un totale di 500 persone. E si tenga conto che la nostra associazione fornisce solo Gries-San Quirino, perché come associazioni di solidarietà abbiamo suddiviso in zone il territorio». Durante il lockdown davanti alla sede c’era la coda. E ancora oggi tra le persone che chiedono aiuto, racconta Bacci, «ci sono lavoratori in cassa integrazione, che non hanno ancora ricevuto i versamenti. Persone che mai si sarebbero immaginate di non riuscire a fare la spesa». Esplose in tutta Italia, le Sardine stanno decidendo come intendono proseguire. «Ci saremo ancora», dicono Polo e Zorzetto, «È stato deciso che dal movimento non sarebbe nato un partito. Ci sembra più interessante restare battitori liberi, incalzando la politica su temi come empatia, solidarietà, sociale, cultura e ambiente. Ci faremo sentire anche sulle comunali». FR.G.

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