una super perizia risolve il caso 

Scambiata per una ladra ma era solo una somiglianza

BOLZANO. Aveva sfidato tutto e tutti negando nella maniera più assoluta di aver mai utilizzato una tessera bancomat rubata per effettuare un prelevamento fraudolento. Nessuno, ad eccezione del suo...



BOLZANO. Aveva sfidato tutto e tutti negando nella maniera più assoluta di aver mai utilizzato una tessera bancomat rubata per effettuare un prelevamento fraudolento. Nessuno, ad eccezione del suo avvocato difensore Nicola Nettis, le aveva creduto e la Procura aveva deciso di chiederne il rinvio a giudizio. La decisione dell’avvocato difensore di chiedere una perizia su base scientifica, ha ora portato alla verità e ha permesso di chiudere una vicenda giudiziaria che rischiava di diventare un dramma per una donna bolzanina assolutamente innocente.

Il reparto scientifico dei carabinieri, infatti, ha chiarito che la donna, immortalata dalla telecamera di uno sportello bancomat mentre effettuava il prelevamento, non era quella in seguito finita sotto inchiesta penale.

A mettere nei guai la malcapitata è stata una fortissima somiglianza. Ottenuta l’immagine in questione dalla banca, la derubata aveva sporto denuncia e inserito la foto su facebook. La donna ingiustamente accusata è così finita in un incubo in quanto non furono pochi a riconoscerla. Nel corso dell’udienza preliminare (per la richiesta di rinvio a giudizio della Procura) il giudice Walter Pelino, a seguito della forte insistenza dell’indagata e del suo avvocato, decise di affidare ai carabinieri dei Ris una perizia scientifica che ora ha fugato ogni dubbio.

La donna accusata non è quella dell’immagine della telecamera del bancomat. La vicenda risale al 2015 ed è avvenuta a Bolzano. La donna, che è incensurata e non aveva mai avuto problemi con la giustizia, ieri ha potuto tirare il classico sospiro di sollievo. Il giudice Pelino, infatti, l’ha prosciolta in pieno.

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