Schönhuber, la ditta che ha fatto la storia della porcellana

Il negozio in centro a Brunico ha festeggiato i 175 anni Dall’intuizione di Johann Franz a un’azienda leader in Italia


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. Quasi due secoli di storia e sei generazioni di una famiglia brunicense che ha sempre creduto al proprio lavoro e al settore merceologico di cui si occupa: le porcellane e gli articoli casalinghi, agli inizi prodotti in proprio e poi commercializzati a livello nazionale. Sono questi i capisaldi del successo di una famiglia, oggi guidata da Gerd e Dietmar Schönhuber, che quest'anno è giunta a festeggiare i 175 anni di attività nel cuore del capoluogo pusterese con un negozio che, assieme alla farmacia, è ormai il più antico della via Centrale ad essere rimasto fedele negli anni, pur nella naturale evoluzione indispensabile alla crescita di un'azienda, al suo settore merceologico. Un settore nel quale, dagli anni '70 in poi, è comunque diventato leader anche a livello nazionale con un'attività all'ingrosso che oggi tratta qualcosa come 16 mila articoli provenienti da ogni parte del mondo.

Tutto nacque, come racconta il volantino con cui la ditta Schönhuber ha accompagnato la giornata di festa di sabato scorso nella sua sede storica, dall'acquisto, datato 1785, di casa Winkler, in quella che oggi è via Ragen di sopra, dove il trisavolo Johann Franz avviò un'azienda di lattoniere e vetraio. L'inverno, l'attività esterna della ditta era bloccata e la bottega era allora dedicata alla produzione dei piccoli oggetti necessari alla vita casalinga, dalle padelle agli scaldini fino ai secchi, passini e annaffiatoi che poi le donne vendevano nel negozietto annesso.

Gli affari fiorirono e, nel 1896, il bisnonno Johann acquistò lo stabile odierno in via Centrale, trasferendovi entrambe le attività, l'azienda di lattoniere e vetraio e il ben avviato negozio di casalinghi. L'impresa continuò la sua crescita, mandata avanti nel periodo della Prima guerra mondiale dall'intraprendenza delle donne della famiglia, Johanna Bachlechner e poi Rosa, la nonna degli attuali proprietari, che arricchirono il campionario con i cristalli di Boemia e le pregiate porcellane Meissen e Rosenthal, solo per citare due marchi fra i più famosi, per cui oggi il negozio è rinomato.

"Il primo dopoguerra e il periodo delle opzioni - ricorda oggi Gerd Schönhuber - fu forse il più duro fra i tanti della nostra attività, poichè molti dei nostri operai abbandonarono l'Alto Adige. La produzione si fermò e restò così solo il commercio con cui si andò avanti, anche grazie alla lungimiranza e all'operosità di nostra madre, che ancora oggi ama essere presente in negozio". Una lungimiranza e una capacità imprenditoriale che non è mancata neppure agli attuali titolari, che, dopo aver aperto 25 anni fa una filiale a Vipiteno, non più tardi di 4 anni fa hanno completamente robotizzato il nuovo capannone dell'ingrosso con cui oggi la Schönhuber di Brunico è esclusivista di molte marche e leader del settore in Italia con 50 collaboratori a Brunico.













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