Schiaffo al Pd: «Avete accettato tutto da Roma» 

Il confronto. Il chiarimento con l’assemblea sulle nomine della Commissione dei Sei  «Prostrati sulle candidature locali, ora invece si lamentano», La promessa: «Vi ascolterò»



Bolzano. Al Pd il chiarimento con Boccia. Oltre un’ora di discussione tra il ministro degli Affari regionali e l’assemblea del suo partito. «Ci siamo detti tutto», raccontano uscendo. Il caso sono le nomine della Commissione dei Sei. Il Pd aveva suggerito a Boccia due nomi, il consigliere provinciale Sandro Repetto e Mauro De Pascalis (avvocato ed ex consigliere comunale). Boccia ha puntato sul consigliere giuridico Antonino Ilacqua, nominato anche nelle paritetiche di Sicilia e Sardegna. La rabbia del Pd locale è diventata una lettera spedita nei giorni scorsi da Alessandro Huber (segretario provinciale) al segretario nazionale Nicola Zingaretti .

Prima di arrivare nella sede del Pd Boccia ha «sistemato» i suoi critici. Alla domanda sulla Commissione dei Sei, questa la risposta: «La Commissione dei Sei non deve essere politicizzata. È composta da persone che hanno un profilo culturale, accademico e scientifico che non serve ai partiti, ma alla Repubblica e alla Provincia. Questo è lo stile del Pd nazionale, che abbiamo cambiato radicalmente in questo anno e mezzo. In passato ci sono stati consiglieri regionali o deputati che erano anche nella paritetica. La ritengo, per quanto riguarda la mia parte politica, una cosa non coerente. Ogni forza politica può scegliere il modello che ritiene, il Pd su questo tema sarà molto chiaro». Poi la promessa: «Il mio partito avrà le porte spalancate, io lo rappresenterò e sarò presente spesso. Il consigliere Ilacqua rappresenta il dipartimento degli Affari regionali ed è a totale disposizione di tutte le forze politiche. Vorrei che parlassimo degli obiettivi». La stoccata definitiva: «Il vecchio gruppo dirigente del Pd (renziano, ndr) era osannato, mentre io ero alla opposizione, da qualche compagno di partito che ora si lamenta. Si doveva fare forse un po’ più di opposizione prima, evitare di prostrarsi alle candidature calate dall’alto e allora avremmo oggi forse un tasso di credibilità maggiore». Parentesi: Maria Elena Boschi (ora Italia Viva) e Gianclaudio Bressa (Pd) erano assenti al pranzo con Boccia e gli altri parlamentari. Davanti alla assemblea, pochi minuti più tardi di queste parole, Boccia, scortato da Luisa Gnecchi della segreteria nazionale, ha rivendicato ancora la scelta di nomine tecniche e garantito un dialogo continuo con il Pd locale. Un approccio che ha convinto. «Il ministro è venuto e ci ha spiegato il dossier aperto con Kompatscher. Ha promesso che questo sarà lo stile. Una rarità. Bene, ma vigileremo», così, tra gli altri, Huber, Sandro Repetto, Pietro Calò, Chiara Pasquali e Silvano Baratta. E ancora sul Pd Boccia dice: « Il Pd di Bolzano ha pagato un prezzo troppo alto e nonostante tutto siete qui. Solo per questo meritate il nostro grazie e le nostre scuse, anche se noi non c'eravamo. Con Zingaretti il partito ha aperto una stagione nuova, che riparte dal primato dei territori. Qui non ci sarà mai più un candidato catapultato da Roma. Lavoriamo per confermare Renzo Caramaschi (visto in Comune, ndr) e per costruire con Sandro Repetto e tutto il partito un avamposto progressista e moderno». FR.G.

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