Schianto in A22, muore giovane papà

Dumitru Jarda, autista bolzanino di 26 anni, ha tamponato un camion con il furgone aziendale. È deceduto sul colpo


di Alan Conti


BOLZANO. A volte il destino scrive delle storie beffarde, arriccia i fili lasciando le tragedie come sfondo. Ieri l’autostrada del Brennero, corsia sud, è stata teatro di una morte che lascia impietriti per la drammatica semplicità. Ad andarsene un giovane di 26 anni, Dumitru “Jimy” Jarda, nazionalità romena e un sorriso grande così nelle foto sui social network assieme alla moglie Nicoleta Alina e il figlio nato da pochissimo. Un dolore che colpisce il quartiere di Europa Novacella dove Dumitru viveva ormai da diversi anni. Lavorava come trasportatore presso la ditta Fruma con sede in via Edison: ogni giorno era al volante del suo furgone lungo il nastro d’asfalto. Conosceva la strade e conosceva il suo mezzo, ma non è bastato.

Ieri mattina, dunque, accade che alle 8 al chilometro 42 dell’A22 corsia sud si registra un tamponamento tra un furgoncino aziendale e un camion. Il camioncino spigola pericolosamente contro il retro del tir e sfonda l’intera parte destra del mezzo. L’angolatura, però, è sufficiente a salvare il conducente: ferito, ma non in pericolo di vita. I soccorsi di questo tamponamento causano una colonna e dei rallentamenti. È proprio in uno di questi che si consuma il dramma. Jarda, infatti, probabilmente non si accorge che il camion davanti (straniero, con il nome “Miratrans” sul telone) frena deciso e si schianta col suo furgone sotto il mezzo. L’impatto è centrale e fatale: il muso del furgone va in frantumi, come polverizzato.

Siamo al chilometro 49, a 7 di distanza dall’altro tamponamento, all’altezza di San Pietro Mezzomonte, area di Velturno.

Immediatamente accorrono i soccorsi con gli uomini della croce bianca di Chiusa a lasciare spazio ai vigili del fuoco volontari di Chiusa, Varna e Bressanone. Ci vogliono le pinze idrauliche perchè, nell’urto con il paraurti posteriore del camion, il cofano con tutto il vano motore del camioncino si è incassato nell’abitacolo. Determinante la differenza di altezza tra i due mezzi più della velocità. Sull’asfalto, intanto, non si trovano particolari segni di frenata. Probabile, quindi, che a tradire Jarda sia stato un momento di disattenzione al volante. I pompieri, a quel punto, hanno dovuto estrarre le pinze e liberare il corpo incastrato nelle lamiere tagliando in due la portiera laterale del guidatore. La sensazione iniziale, però, è stata ben presto confermata: per il giovane non c’era già nulla da fare. Il trasportatore, infatti, è morto sul colpo. I soccorritori, a quel punto, hanno potuto solo prendere atto del decesso e tornare in sede. Il guidatore del tir, infatti, non ha riportato alcuna conseguenza fisica.

Complicate anche le operazioni di ripristino della viabilità, ulteriormente peggiorate dalla presenza di un doppio incidente e di un vicino cantiere. Inevitabile il formarsi di code e rallentamenti continui. A qualche ora di distanza dall’impatto mortale, avvenuto alle 11.15, in corsia sud si registravano ancora 6 chilometri di coda.

La notizia, naturalmente, è ben presto arrivata nel capoluogo lasciando sgomenti parenti, amici e colleghi di “Jimy”. All’interno dello stabilimento della in via Edison i vertici si trincerano nel silenzio, ma i colleghi hanno allestito un piccolo angolo del ricordo. Una foto con Dumitru al volante, una candela bianca accesa e una rosa rossa a ricordare un ragazzo simpatico e solare, con la voglia di vivere un futuro importante davanti a sè Dalla sua pagina Facebook tutta la straordinarietà della normalità nei momenti famigliari: un bacio alla moglie, una carezza al pancione e una risata di un bimbo tra i palloncini ad una festa. E ancora le giornate con gli amici e l’entusiasmo in mezzo alle montagne di quella che era casa sua. Il destino, a volte, scrive delle storie beffarde, con il pennino intinto nel dolore.

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