Sciopero trasporti, domani  fermi anche in Alto Adige 

I sindacati. I rappresentanti delle tre sigle hanno spiegato le motivazioni della protesta sottolineando i tanti problemi del settore a livello locale e attaccando una Provincia «immobile»



Bolzano. Sarà davvero un mercoledì di passione, domani, per chi deciderà di mettersi in viaggio. Lo sciopero nazionale dei trasporti proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti fermerà treni, autobus, taxi. Incroceranno le braccia anche i dipendenti di autostrade e autonoleggi. Uno sciopero che avrà pesanti ripercussioni anche in Alto Adige dove, secondo quanto riferito dai rappresentanti di tutte le sigle sindacali, ieri, nel corso di una conferenza stampa, è tutt’altro che rosea. «Il tema dei trasporti –ha spiegato Rosaria Severino della Cisl – e da mesi chiediamo, inascoltati, un tavolo di confronto alla Provincia per creare un contratto integrativo locale del trasporto pubblico. Lo sciopero di mercoledì 24 luglio non è fatto contro il governo, ma per richiamare il governo a una maggiore attenzione, a un maggiore impegno in questo settore. Molte sono le criticità anche qui da noi, sia nel trasporto pubblico che in quello merci. Stiamo attendendo che vengano chiusi contratti nazionali, così da poter portare avanti il nostro patto per i trasporti a livello provinciale». I rappresentanti delle sigle sindacali spiegano come i contratti di secondo livello siano indispensabili per venire incontro alle esigenze di lavoratori che, pur tutelati da un contratto nazionale, vivono e lavorano in realtà che, pur nello stesso Paese, sono molto diverse tra loro. A partire dal costo della vita. «Occorre muoversi in fretta per andare finalmente oltre le parole e arrivare a risultati concreti» conclude Severino. Concetto ribadito da Anita Perkmann della Filt Agb Cgil che promette battaglia, in futuro, per il rispetto dei contratti collettivi nazionali nel trasporto pubblico locale. Contratti che spesso vengono ignorati, costringendo i lavoratori a lavorare molte ore più di quanto stabilito da contratto. Ore che non vengono retribuite e che fanno parlare Perkmann di vero e proprio “schiavismo”, anche qui, nel ricco Alto Adige». Con tutti i rischi che questi carichi di lavoro comportano per l’utenza. Lo scorso hanno, è stato spiegato nel corso della conferenza, Sad è stata sanzionata per 114 irregolarità dall’ispettorato del lavoro. Artan Mullaymeri della Uiltrasporti definisce lo sciopero di domani come «un forte richiamo al governo perché risponda ad esigenze della mobilità. Tra i punti per i quali i lavoratori dei trasporti scioperano c’è anche il diritto allo sciopero, per il diritto alla sicurezza sul lavoro, per il rilancio degli investimenti.

Domani, quindi, prima di mettersi in viaggio, è bene tener presente che i treni si fermeranno dalle 9 alle 17, che i mezzi della Sad resteranno fermi dalle 14 alle 18 e quelli di Sasa dalle 15 alle 19. Sempre domani, inoltre, dalle 10 alle 12, sarà istituito un presidio di protesta davanti alla nuova stazione delle autocorriere. (P.T.)

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