Scuola, i precari penalizzati sono 105

Ma sono in 300 ad attendere un posto di ruolo. Minnei: «Assunti 700 prof in 8 anni mentre in Italia erano fermi»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Nel resto d'Italia i precari sono stati (più o meno) dimezzati, grazie alla stabilizzazione e alle assunzioni volute dal premier Renzi dopo anni di incomprensioni, scioperi e proteste di ogni genere. In Alto Adige, dove al contrario le assunzioni sono sempre state fatte (circa 700 tra il 2008 e il 2015), di anno in anno, ci sono alcune centinaia di professori che non hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato: circa un centinaio sono in attesa di una nomina di ruolo nelle graduatorie provinciali, mentre altri duecento circa sono nelle cosiddette graduatorie di istituto. "Solo 105 di essi avrebbero trovato un posto grazie alla Buona Scuola di Renzi". C'è poi una terza fascia di insegnanti, circa duecento, che ha il titolo di studio ma non l'abilitazione. Quasi a sottolineare che le forme di precariato nella scuola sono molteplici, anche nella virtuosa Provincia di Bolzano.

Il confronto con l'assessore provinciale Christian Tommasini e la Sovrintendente Nicoletta Minnei è servito a stemperare i toni, ma non a risolvere il problema. Del resto non ci sarebbero nemmeno le risorse in bilancio per farlo. Dal prossimo anno scolastico, di sicuro, anche a Bolzano sarà possibile procedere alla stabilizzazione di una parte significativa di questo contingente.

Le assunzioni in ruolo, come spiega Giorgio Danieli, direttore dell'ufficio Assunzione e carriera del personale docente di via del Ronco 2, sono state 63, sebbene i posti disponibili per le varie classi di concorso fossero complessivamente 200 (126 + 74). Per tedesco, ad esempio, c'erano decine di posti, ma i docenti che si sono presentati si potevano contare sulle dita di una mano. Ci sono classi di concorso, al contrario, in cui l'attesa era e resterà infinita: da storia e filosofia a diritto, da educazione fisica a educazione musicale. "Ci sono insegnanti in queste classi di concorso - ammette la Sovrintendenza italiana - che fanno i supplenti da tantissimi anni". E probabilmente molti andranno anche in pensione da supplenti.

Va detto che Bolzano, proprio per la sua particolarità, è riuscita quest'anno a fare contratti a tempo indeterminato che con le vecchie regole non sarebbero stati possibili. "Se avessimo fatto le nomine sul numero dei posti vacanti - spiega la Sovrintendenza - con le vecchie regole, solo alle elementari, non ci sarebbero stati posti. Zero. Grazie ai cosiddetti posti disponibili, sempre alle elementari, siamo riusciti invece a fare oltre venti assunzioni".

Sui numeri è intervenuta ieri anche la Sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei, che ha rimarcato le peculiarità della scuola altoatesina rispetto a quella nazionale.

"I precari che con la Buona scuola sarebbero entrati in ruolo quest'anno in Alto Adige sono solamente 105, poi ci sono sicuramente altre forme di precariato che portano il numero dei prof in attesa di un contratto fisso ad alcune centinaia. E tutti hanno aspettative più o meno legittime. Nel resto d'Italia tra il 2008 e il 2015 non ci sono state nomine di ruolo con una perdita secca di 86 mila posti, che grazie alla Buona Scuola sono stati recuperati almeno per la metà. Al contrario in Alto Adige negli ultimi sette anni sono stati assunti 700 docenti su una pianta organica che conta 1848 professori, ovvero oltre un terzo del totale. Noi non abbiamo fatto il piano straordinario di assunzioni perché, avendone la possibilità, siamo stati al passo con i pensionamenti. La nostra autonomia ci ha consentitito di fare i compiti a casa e di sostituire regolarmente nel corso degli anni chi usciva dal mercato del lavoro».

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