Scuola, iniziato lo sciopero degli scrutini

All’istituto Galilei salta il 72% dei consigli per le valutazioni finali degli studenti: «Un modo per rivendicare più dignità»


di Alan Conti


BOLZANO. Ne basta uno. Un solo docente per far saltare uno scrutinio e costringere tutto il collegio a posticipare il momento della decisione dei voti finali lasciando in sospeso studenti e famiglie. È il manico dell’arma in mano a professori e maestri per lanciare una nuova azione, anche a Bolzano, contro il disegno di legge di riforma noto come “Buona Scuola”.

Ha peculiarità particolari, dunque, lo sciopero indetto dalle sigle sindacali della scuola a livello nazionale: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda. Una chiamata alla protesta che a Bolzano ha visto l'adesione organizzata dell'Iti Galilei. Nei primi giorni di azione, infatti, il 72% degli scrutini dell’istituto sono stati rimandati per assenza di uno o più docenti. I ragazzi riceveranno più tardi le valutazioni e dovranno aspettare. Tutti meno i maturandi perché le quinte vengono completate per rispetto della tempistica degli Esami di Stato. Considerando i tanti studenti del Galilei un buon potenziale di famiglie coinvolte dal disagio.

A spiegare la situazione all'interno della scuola di via Cadorna è l'insegnante di fisica Enrico Zecchin. «È una forma di protesta particolare. Dal punto di visto del disagio comporta solo uno slittamento dei tempi e un'attesa più lunga per i voti e i giudizi definitivi, ma ci consente di far parlare nelle famiglie della nostra protesta ed è questo l'aspetto crucialei».

Le preoccupazioni collegate al disegno di legge, dunque, si focalizzano principalmente sulla figura dei dirigenti. Il vero nodo che agita le acque del mondo della formazione italiana. «Introdurre un libero arbitrio così ampio è pericoloso e deleterio. Dal punto di vista della didattica si incide profondamente sulla dignità della nostra professione mentre sul reclutamento si rischia di andare incontro a scelte personalistiche» . Particolare il meccanismo dello sciopero. «Ci siamo organizzati per mancare a rotazione, in questo modo distribuiamo anche il peso economico della scelta. Per ogni ora di scrutinio ci trattengono 21 euro, ma ci sono docenti che hanno più classi e rischiavano di essere troppo penalizzati». Una scelta che per i docenti non è nemmeno troppo premiante. “Ci costringe – chiude Zecchin - alle trattenute salariali, ma anche a recuperare gli scrutini in altre giornate non lavorative come il sabato». E' proprio la modalità a rendere complesso un calcolo dell’adesione a questa protesta. «Per uno sciopero un docente non è sostituibile – spiega il referente scuola della Cgil Stefano Fidenti – quindi basta una singola adesione a far saltare tutto lo scrutinio. Sappiamo che diverse scuole stanno ragionando sull'opportunità di organizzarsi, anche perchè non tutti sono d'accordo di auto penalizzarsi con recuperi in altri giorni». Già perchè comunque gli scrutini vanno fatti per legge, prima o poi. Possibilmente prima della Maturità. «Lo sciopero non può interferire in alcun modo con lo svolgimento dell'Esame di Stato. Nella nostra provincia, oltretutto, gli scrutini arrivano con le lezioni ancora in corso».

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