Scuola italiana: riscatto nelle prove Invalsi

Dopo i risultati deludenti dello scorso anno l’Alto Adige è oltre la media nazionale Tommasini: «Fatta eccezione per le quinte siamo nella metà alta della classifica»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Segnali confortanti dalla scuola italiana che dopo il «flop» al penultimo test Invalsi quest’anno ha dimostrato di non valere la parte bassa della classifica. I nostri alunni, come testimoniano i risultati pubblicati ieri, sono perfettamente in linea con i coetanei del Nord-Est e brillano alle medie, tanto in italiano (decimo livello) quanto in matematica (sesto livello). Certo, c’è anche la nota dolente, rappresentata in questo caso dalle quinte, dove siamo tra le province meno brillanti d’Italia. «Ma un’annata storta - precisa l’assessore provinciale Christian Tommasini - può comunque capitare. L’importante è il risultato complessivo. Siamo riusciti a fare tesoro degli errori del recente passato partendo dalla riforma del sistema di valutazione».

Ma Tommasini non si ferma qui. «Il messaggio che vorrei passasse è che questo non deve essere considerato un semplice riscatto, ma il punto di partenza per fare meglio, per crescere ulteriormente».

La fotografia che esce dal «Rapporto Invalsi 2013» è di una scuola italiana sostanzialmente in buona salute con diverse punte di eccellenza e una sola criticità. La Provincia di Bolzano è quasi ovunque sopra la media nazionale fatta eccezione per la rilevazione sulle quinte della scuola primaria. Ci sono da registrare invece risultati di assoluto rilievo nella prima classe della scuola secondaria di primo grado (le medie), che ha una media superiore sia a quella nazionale che al Nord-Est. «In alcuni casi - prosegue Tommasini - siamo subito dietro Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Lombardia».

Le altre punte di eccellenza alle elementari si registrano soprattutto in matematica. Nel complesso, dunque, i risultati sono migliorati in maniera significativa rispetto allo scorso anno, quando ci furono polemiche a non finire per la preparazione carente dimostrata dai nostri studenti. L'assessore Christian Tommasini, e la sovrintendente Nicoletta Minnei ritengono di aver corretto il tiro e di aver imboccato la strada giusta per il futuro. «I dati sono confortanti e ci spronano ad andare avanti nella direzione intrapresa, riconoscendo il grosso lavoro che è stato fatto da parte di tutti gli operatori del mondo della scuola. Questi sono solo i primi risultati di un lavoro serio che, grazie anche alla modifica del servizio di valutazione, ci deve portare a ulteriori miglioramenti che devono avere come obiettivo la stabilità dei risultati e la qualità del sistema formativo a tutti i livelli».

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