Scuola, partono altre 47 classi plurilingui

Alla riapertura l’8 settembre saranno in tutto 345 tra elementari e medie Tommasini: «Alle primarie, materie in tedesco almeno in una sezione»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. A settembre partiranno 47 nuove classi plurilingui tra elementari e medie nella scuola italiana. C’erano una volta le rare classi sperimentali alle elementari, contese dai genitori. Le esperienze si sono moltiplicate. Un po’ alla volta, senza tanta pubblicità, le scuole si sono buttate. I numeri erano imponenti già alla fine dello scorso anno scolastico: 298 classi con progetti di potenziamento linguistico, sempre tra elementari e medie. Il prossimo anno scolastico saranno 345, con un aumento di 47.

Nella tabella in questa pagina riportiamo tutte le classi plurilingui della scuola italiana in Alto Adige per il prossimo anno scolastico. Si tratta, riassume l’assessore alla lingua italiana Christian Tommasini, di «classi che offrono progetti di potenziamento linguistico con il Clil e altri metodi, ma principalmente con il Clil». Quest’ultimo, acronimo di «Content and language integrated learning», è il metodo che prevede l’insegnamento di materie utilizzando la seconda o terza lingua, nel nostro caso tedesco e inglese.

La situazione viene riassunta così da Tommasini: «In tutte le scuole primarie abbiamo almeno una sezione plurilingue e ci sono realtà con più sezioni. Alle scuole medie i numeri sono più bassi, perché si è partiti dopo, ma la progressione è costante». La medaglia al merito va all’istituto comprensivo Bolzano VI, che riunisce le elementari «Manzoni» e le medie «Foscolo», dove a settembre partiranno 18 classi plurilingui su 22 alle elementari (erano 15 lo scorso anno scolastico) e 18 su 18 alle medie. Qui otto anni fa debuttò la prima sezione sperimentale. La scuola italiana rispondeva così alla richiesta di plurilinguismo finalmente sbocciata nelle famiglie. Dopo arrivarono le scuole Archimede, le Foscolo e poi le altre. Molto attive da diversi anni anche le scuole materne. Mirca Passarella, dirigente dell’istituto Bolzano VI, non si è mai scoraggiata: «Questo aumento progressivo è una tendenza bellissima, che va da Bolzano a San Giacomo a Brunico. I colleghi delle scuole si attivano con convinzione. È la conferma del lavoro svolto nei primi anni e sostenuto dall’assessorato e dalla sovrintendenza. La nuova giunta ha detto parole incoraggianti per ulteriori passi avanti».

L’obiettivo per i prossimi anni, sottolinea Tommasini, è potenziare l’offerta nelle scuole medie, lanciare il plurilinguismo nelle superiori, dove il problema riguarda la formazione degli insegnanti, sviluppare i progetti nelle ore extracurricolari per tenere sotto controllo il rischio di tagliare posti di lavoro degli insegnanti italiani a favore degli insegnanti di lingua tedesca. Gli ostacoli da anni non sono più politici, almeno nelle scuola italiana. «Il sasso venne lanciato durante l’assessorato di Luisa Gnecchi, con i progetti sperimentali, che andavano autorizzati con delibera di giunta», ricorda Tommasini, «Siamo riusciti poi a mettere le scuole nelle condizioni di muoversi in autonomia: le indicazioni provinciali consentono oggi di utilizzare una quota delle ore per l’insegnamento veicolare. Una volta che la politica ha sdoganato le classi plurilingui, le esperienze si sono moltiplicate». Così Tommasini sulle scuole superiori: «Pochi mesi fa abbiamo varato la delibera che permette i potenziamenti linguistici nelle scuole superiori, ma rispetto a elementari e medie, diventa più complicato avere professori che possano insegnare chimica o matematica in tedesco e inglese. La nuova frontiera deve essere la collaborazione con la Lub nella formazione dei docenti».

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