Segnaletica, Bizzo attacca «Lo Statuto va rispettato»

Bolzano. Per chi va in montagna non è una novità. In alcuni sentieri continuano a essere installati cartelli solo in tedesco. Sia per quanto riguarda i nomi delle località che le indicazioni...



Bolzano. Per chi va in montagna non è una novità. In alcuni sentieri continuano a essere installati cartelli solo in tedesco. Sia per quanto riguarda i nomi delle località che le indicazioni generiche, importanti per motivi di sicurezza. L’esempio a fianco ci è stato inviato da un lettore e, come si vede, la segnaletica è stata curata dall’associazione turistica locale. La fotografia è stata scattata in gennaio a Valles, frazione di Rio Pusteria. «I responsabili per questi cartelli non hanno ritenuto opportuno neppure indicare in italiano il "sentiero di fondovalle" ("Talweg"). Trattandosi di cartelli apposti dalla locale azienda turistica, si può ragionevolmente dedurre una scarsissima considerazione verso l'ospite di lingua italiana, in contraddizione con quelli che dovrebbero essere gli obiettivi di una associazione turistica», scrive il lettore, «L’associazione turistica non ha ritenuto opportuno rispondere alle mie cortesi richieste di informazione sui motivi di queste omissioni. Neppure l'assessore Schuler, competente per il turismo, ha trovato fino ad ora tempo per dare riscontro alla mia segnalazione, inviata il 3 febbraio», prosegue la segnalazione, «Se questo è l'approccio al tema della toponomastica sui cartelli dei sentieri di montagna ed il rispetto verso il gruppo linguistico italiano, c'è poco da stare allegri». La giunta provinciale ha riaperto questa settimana il caso della segnaletica di montagna. Lo ha fatto approvando la delibera con le linee guida sulla segnaletica, dal materiale ai simboli. Il presidente Arno Kompatscher ha annunciato che verranno seguiti i criteri dell’accordo Fitto-Durnwalder, cioè bilinguismo obbligatorio per i nomi generici, mentre per le denominazioni di luogo si segue il criterio dell’uso e dei nomi storici. Il testo in realtà rinvia genericamente al «regolamento della toponomastica vigente». Roberto Bizzo in Commissione dei Sei bloccò la norma di attuazione sulla toponomastica con criteri ricalcati sull’accordo Fitto-Durnwalder. Ora Bizzo commenta: «Non se ne esce. Alla base di tutto deve esserci il rispetto dello Statuto. Sembra invece che la Svp applichi una concezione variabile dello Statuto, con modifiche nei fatti, senza passare dal Parlamento. Non ho cambiato la mia idea: se vanno toccati alcuni tabù, allora mettiamoli in gioco tutti, dalla toponomastica alla proporz e la scuola. Non possono esserci tabù intoccabili solo per la Svp».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità