l’elezione 

Senato, primo round senza Svp 

Fuori dalla presidenza. Dalle «Autonomie» voti a Calderoli, Pd e Fi



BOLZANO. Nulla da fare ieri per la Svp. Senato e Camera stanno definendo i ruoli. Ieri a Palazzo Madama si è votato l’ufficio di presidenza, oggi toccherà alla Camera. Il Gruppo per le autonomie al Senato punta a ottenere un ruolo per Meinhard Durnwalder. Ma la votazione di ieri sembra avere guastato i giochi. Si dava per scontato che Durnwalder non sarebbe entrato nella prima votazione. Il Gruppo per le autonomie punta a ottenere il diritto a sedere nell’ufficio di presidenza in un secondo momento, in quanto gruppo escluso totalmente dalla presidenza. Ma ieri è stato escluso dal posto di questore anche il Pd (con relative polemiche). Si apre un nuovo round e per la Svp sarà più difficile ottenere un posto. I quattro vicepresidenti eletti ieri sono Roberto Calderoli (Lega), Ignazio La Russa (Fratelli d'Italia), Paola Taverna (M5S) e Anna Rossomando (Pd). I tre questori eletti sono Antonio De Poli (Forza Italia), Paolo Arrigoni (Lega) e Laura Bottici ( M5S). Il Gruppo per le autonomie ha votato per Calderoli alla vice presidenza. Spiega la capogruppo Julia Unterberger: «Ha sempre sostenuto le autonomie». Altre preferenze del Gruppo per le autonomie per l’ufficio di presidenza sono andati a candidati di Forza Italia e Pd. «Cerchiamo di sostenere il centro», ancora Unterberger.

Il gruppo ha eletto ieri i propri vicepresidenti: Dieter Steger, vicepresidente vicario, e Albert Laniece. Tesoriere Meinhard Durnwalder.













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