Bolzano

Senzatetto, bocciata la mensa di via Marconi

Il Comune respinge la richiesta di lavori per la struttura dedicata ai senzatetto: no degli uffici al cambio di destinazione d’uso. L’amarezza della San Vincenzo di lingua tedesca: «Devono spiegarci le ragioni». Soddisfatto il sindaco Renzo Caramaschi



BOLZANO. Discorso chiuso. Il Comune ha bocciato il progetto di realizzare una mensa per senza tetto in via Marconi 21. Delusione bruciante per la San Vincenzo di lingua tedesca, pronta da giorni a iniziare i lavori. E invece i dirigenti del servizio Edilizia e dell’ufficio Gestione del territorio hanno respinto la richiesta di cambio di destinazione d’uso da ufficio a somministrazione pasti senza scopo di lucro.

L’attività edilizia è stata dichiarata inammissibile perché si tratta di «cambio di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante». Incassano la vittoria gli abitanti del palazzo, schierati contro la mensa, che si erano affidati a un avvocato per tutelarli. Ma non nasconde la soddisfazione il sindaco Renzo Caramaschi, che nei giorni scorsi si è dichiarato contrario al progetto: «Non capisco perché tutta questa “bontà” debba essere riversata solo su Bolzano. Non potrebbero fare altrettanto a Merano, Brunico o Vipiteno? Credo che sia giusto distribuire su tutta la provincia migranti e senzatetto. Io sto lavorando per questo: l’apertura di una mensa all’ex Alimarket di via Gobetti è più che sufficiente a sostituire il servizio analogo che avevamo in piazza Verdi».

Caramaschi aveva aggiunto: «Se è a posto dal punto di vista urbanistico, otterrà l’autorizzazione». Ed ecco che invece urbanisticamente il progetto della San Vincenzo viene dichiarato non ammissibile.

«La questione su via Marconi è chiusa», così Caramaschi, «Sicuramente ha pesato il parere contrario dell’assemblea condominiale». Ma Paul Tschigg della San Vincenzo di lingua tedesca non ci sta: «Non sappiamo ancora nulla ufficialmente. A noi la pratica risulta sospesa. Vogliamo capire le ragioni e il nostro tecnico analizzerà scrupolosamente la pratica. Avevamo presentato un pre progetto e sembrava essere tutto a posto. Ora invece ci bloccano. Ci spieghino perché. Vogliono o non vogliono una mensa per aiutare queste persone? Lo dicano».

L’associazione di solidarietà era talmente sicura dell’esito positivo, che aveva già ordinato i mobili per la mensa e incaricato una ditta per i lavori di adeguamento.

Sulla proposta di mensa si è acceso l'altra sera il consiglio comunale: Anna Scarafoni (FdI) ha proposto il dibattito, contestando il progetto insieme a tutta la destra. Tschigg aveva rassicurato: «Non credo che ci possa essere una crescita del senso di insicurezza, perché siamo a 200 metri da questura e carabinieri. Staremo anche molto attenti alla pulizia».













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