BOLZANO

Senzatetto: dieci in attesa per avere un posto al caldo a Bolzano

Volontarius: letti esauriti nelle strutture comunali. Si aspetta fino a due giorni Morghen: dormono in via Alto Adige fra il teatro e la camera di commercio


di Alan Conti


BOLZANO. Le temperature rigidissime di queste notti bolzanine sono un pericolo per chi dorme all’addiaccio.

Emergenza freddo, disponibili altri 20 posti e si arriva a 120 BOLZANO. Arriva il grande freddo e il Comune aumenta i propri posti letto per il servizio dell’emergenza freddo riservato ai senzatetto. Altri 20 letti sono stati decisi ieri dalla giunta comunale...

Sono almeno dieci le persone che il servizio emergenza freddo non riesce ad assorbire nelle strutture; sono costrette a trovare ripari di fortuna. Molte di loro si fermano nella zona di via Renon e via Alto Adige coricandosi con cartoni e coperte sotto i porticati. Si tratta di clochard e senzatetto che tentano di trovare accoglienza a Casa Forni in via Renon dove, però, i 36 posti a disposizione sono tutti occupati. Alcuni di loro provano a chiedere un aiuto addirittura agli esercenti della zona. «Spesso chiedono di poter dormire nei nostri locali – spiega la dipendente di un'attività – e quando possiamo cerchiamo di aiutarli. Si tratta spesso di italiani che hanno perso il lavoro e attraversano una fase di povertà acuta».

I numeri, dunque, preoccupano. A Casa Forni, come detto, i posti occupati sono 36. L'Assb, in vista dell'inverno, ha potenziato il servizio portando a 100 i letti all'ex Alimarket di via Gobetti e allestendone altri 25 al Palasport, ma rimane una lista d’attesa di almeno 10 persone. Il 31 gennaio, inoltre, i 25 posti al Palasport di via Resia saranno eliminati per esigenze collegate all'attività del palazzetto.

«Si tratta di numeri fisiologici - la replica dell’assessore comunale Sandro Repetto - la situazione è molto fluida. A volte non tutti si recano nella struttura la sera quindi si liberano dei posti anche di notte». Il consigliere di circoscrizione Kevin Morghen (AA nel cuore), intanto, si è preso l'impegno di monitorare il fenomeno. «Dormono nella zona dei Piani oppure a Don Bosco. Sono persone che vanno aiutate». «Molti - interviene il consigliere comunale Maurizio Puglisi Ghizzi (CasaPound) - si sono riparati nel vecchio stabile dell’Upim in via della Posta».

Spiega Davide Monti, responsabile d’area a Volontarius. «Vero che abbiamo le strutture piene ma per fortuna il turnover è molto elevato. Il 30% delle persone non si ferma più di qualche giorno. Questo permette di smaltire velocemente le liste d'attesa: in genere entro 48 ore tutti vengono contattati con l'offerta di un posto». C’è, però, un altro aspetto da considerare: «Oltre alla lista d'attesa ci sono moltissime persone che non vogliono lasciare il nome per non farsi schedare. Sbagliano perché si precludono dei servizi, ma è difficile spiegarglielo». Le 10 persone che dormono all'addiaccio, quindi, sono verosimilmente molte di più se si aggiunge chi non intende avvicinarsi alle liste d'attesa.













Altre notizie

Attualità