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Senzatetto: dietrofront sulle palestre, ma la Provincia allestisce l’ex Inpdap

Riunione straordinaria della giunta, rivista la delibera e accolte le richieste di Caramaschi: prima verranno usate le palestre dei Comuni che non hanno messo a disposizione posti per le emergenze


Antonella Mattioli


BOLZANO. Dopo la sfuriata del sindaco Renzo Caramaschi e le pressioni arrivate da Bolzano, la Provincia ci ripensa e fa marcia indietro sulle palestre. Ieri mattina il presidente Arno Kompatscher ha convocato una riunione straordinaria della giunta in cui si è modificato in parte il testo della delibera approvata una decina di giorni fa. Alla fine dunque si è deciso di recepire le richieste - in un primo tempo respinte - arrivate da Bolzano e Merano. Intanto la Provincia - temendo ondate di arrivi nelle prossime settimane - sta allestendo posti letto all’interno dell’ex Inpdap al civico 3 di via Pacinotti, in zona produttiva. Verranno messi a disposizione solo in caso di necessità.

Le palestre
La nuova delibera conferma la volontà di usare per brevi periodi le palestre di proprietà della Provincia, per ospitare in caso di emergenza senzatetto locali e stranieri; ma prima verranno utilizzate quelle dei Comuni che - finora - non hanno messo a disposizione neppure un posto letto. Basti dire che su 116 Comuni, solo Bolzano, Merano, Bressanone e Sarentino hanno dato la disponibilità. Le palestre del capoluogo in particolare verranno utilizzate per ultime e solo nel caso in cui non vi siano alternative, visto che Bolzano ospita già nelle strutture 800 tra migranti e senzatetto, ai quali se ne aggiungono altri 150 che vivono sotto i ponti e sulle rive dei fiumi. Altra questione chiarita in delibera: i richiedenti asilo, nel periodo di attesa che intercorre tra la presentazione della domanda e la risposta, non possono rientrare nel gruppo dei senzatetto ai quali devono dare una sistemazione i Comuni; sono a carico dello Stato che deve ospitarli nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas). È probabile comunque che di loro si debbano occupare i Comuni in tempi successivi, quando ottengono l’asilo, ma non hanno un posto dove andare. Soddisfatto il sindaco Renzo Caramaschi: «Le telefonate intercorse con il presidente Kompatscher sono servite: hanno capito che non si può scaricare tutto sul capoluogo».

L’edificio di via Pacinotti
Il complesso che si trova al civico 3 di via Pacinotti è vuoto da anni. Originariamente ospitava gli uffici dell’Inpdap, poi passati all’Inps. Di pochi giorni la notizia che l’edificio è stato acquistato dalla Provincia assieme a pianoterra e primo piano del palazzo Inps, tra piazza Vittoria e corso Libertà. Costo 15 milioni. Il complesso di via Pacinotti viene messo a disposizioni della Protezione civile per eventuali emergenze. Quella di senzatetto e migranti lo è sicuramente. Per questo la Provincia ha deciso di predisporre i locali per accogliere, in caso di necessità, chi non ha un posto dove dormire.

Ex Alimarket
Intanto oggi apre il servizio “Emergenza freddo”, all’ex Alimarket di via Gobetti, con 95 posti. Le prenotazioni si raccolgono presso l’info Point di via Renon. La graduatoria di ingresso gestita da “Volontarius” è unica a livello provinciale.

Venti donne in lista d’attesa
In una nota, l’associazione Bozen solidale, oltre a parlare di “scaricabarile tra Comune e Provincia” sulla gestione dei senzatetto, denuncia la situazione di disperazione che si trovano a vivere le donne sole. «L’unico ricovero notturno per donne sole (senza figli) dell’intera provincia, collocato a Bolzano, conta 28 posti, occupati da diverse settimane, con tanto di lista di attesa, al momento, di circa 20 donne, le quali non hanno diritto ad alcun sostegno, nemmeno ad un centro diurno, dove potersi riparare dopo la notte in strada (mancando del tutto tale servizio) né ad un pranzo gratuito».













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