Sfidanti con i nervi tesi Il duello sui «social» infiamma la campagna 

Al voto il 4 ottobre. Un post della Lega reclama la chiusura dei centri di preghiera islamici Zanin prende le distanze: «La libertà di culto è un diritto costituzionale» Bianchi da Laives tiene fermo l’asse con il centrodestra: «La Svp sul ballottaggio sbaglia»


francesca gonzato


Bolzano. Caramaschi e Zanin si incontrano nei mercati rionali, affilano le armi nei faccia a faccia, ma è sul web che la campagna elettorale degli ultimi quattro giorni ha avuto la sua escalation. Zanin ha dovuto prendere le distanze da un post della Lega. Giornata di malumori della sua lista.

La scheda

Il ballottaggio tra Renzo Caramaschi (centrosinistra-Svp) e Roberto Zanin (centrodestra-Pensionati) si terrà domenica dalle ore 7 alle ore 21. La Commissione elettorale circondariale (presidente Margherita Toth) ha effettuato ieri il sorteggio tra i due candidati sindaci: il nome di Zanin verrà scritto come primo sulla scheda elettorale, seguito da Caramaschi. Come di consueto sulla scheda verranno riportati solo i nomi dei candidati, non i simboli dei partiti.

Il post contro le moschee

La comunicazione politica di Zanin e della sua lista civica come perno moderato della coalizione di centrodestra ha subito il colpo di un post con simbolo della Lega pubblicato lunedì sera e rimosso ieri mattina. Il testo: «A Bolzano ci sono 6 moschee tra ufficiali e non. Favorevole alla loro chiusura?». Sotto la foto di Caramaschi la scritta «no», sotto Zanin «sì». Quindi lo slogan «No a una Bolzano islamica». Pubblicato, tra l’altro, sul profilo facebook della candidata leghista Francesca Gattuso, il post ha ricevuto il like del deputato Filippo Maturi e del consigliere Luigi Nevola. Tralasciando il fatto che a Bolzano esistono sale di preghiera e non moschee, Zanin ha provato a correggere il tiro con una serie di post. Zanin sottolinea che «la libertà di culto è un diritto costituzionalmente garantito da tutelare, ma deve essere esercitato in strutture regolamentate e sicure». Poi un video con il neo consigliere di circoscrizione della Civica di Zanin Muhammad Umar Naz, di origini pachistane. Il capolista del Pd Alessandro Huber accusa: «Vergognosa campagna contro gli islamici, cui però al primo turno chiedeva supplicante il voto. Ormai Zanin è totalmente nelle mani della Lega di Filippo Maturi». Accanto all’eletto originario del Pakistan Zanin commenta: «Mentre gli altri si riempiono la bocca di discorsi teorici sull’integrazione noi abbiamo candidato Umar Naz Muhammad, un esempio reale di integrazione nella nostra città e anche in politica». Nella lista civica di Gennaccaro, con due eletti di origine marocchina, si prende nota di tutto.

La diffida

Un manifesto di Zanin pubblicato sul web ha invece provocato la protesta ufficiale del coordinatore cittadino del Pd Sandro Repetto con il commissariato di governo. «Vuoi loro?» viene chiesto con la riproduzione dei simboli dei partiti di centrosinistra (ma non la Svp) «o Roberto Zanin?», solo la foto, senza simboli dei partiti. «Stiamo valutando una diffida legale contro l’abuso dei nostri simboli», annuncia Repetto.

Bianchi, Roma e Merano

Sul capoluogo si gioca una partita politica di carattere provinciale e nazionale. Nella decisione della Svp di appoggiare Caramaschi entrano anche le trattative con la maggioranza di governo sulla prossima legge elettorale e la concessione della A22. A fianco di Zanin resta invece il sindaco di Laives Christian Bianchi, che ieri è tornato a spiegare le ragioni del congelamento della sua giunta, arma di pressione sulla Svp. Così scrive, tra l’altro, Bianchi: «Non ho apprezzato l’appoggio della Svp a Caramaschi, perché un sindaco uscente che prende gli stessi voti di un altro candidato, vuol dire che non ha riscontrato grande successo in città. Inoltre la Svp governa la Provincia con la Lega, Laives con il centrodestra, e vari comuni saranno governati nei prossimi cinque anni con coalizioni Svp-centrodestra-Lega. Per rispetto di un’area politica importante, la Svp avrebbe dovuto mantenersi neutrale, e rimettersi alla decisione degli elettori di Bolzano». La Svp, irritata, sarebbe comunque convinta che la settimana prossima la giunta con Svp si farà. Dopo la decisione di appoggiare Caramaschi, questa era la stima della Svp di Bolzano: «Il 70 per cento del nostro elettorato sarà in sintonia con il nostro passo». A Merano si profila una interessante contesa: la Svp è ufficialmente blockfrei nel ballottaggio tra Paul Rösch e Dario Dal Medico, mentre il Pd si schiera al secondo turno con il sindaco uscente. La Svp meranese è divisa, ma sottotraccia intenderebbe garantire un transito di voti sul civico Dal Medico, sostenuto ora anche da Fratelli d’Italia.

Caccia all’ultimo voto

I due candidati se la stanno giocando voto per voto. C’è da riportare ai seggi gli elettori del primo turno e provare a convincere il 40% di astenuti.

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