Si vota con il Mattarellum, parte la corsa

Confermato l’asse Pd-Svp. Collegi uninominali anche alla Camera: 18 eletti in regione, solo 4 papabili per le opposizioni


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Regge il patto Svp-Pd sulla legge elettorale nazionale. E si prefigura così la conferma del patto politico complessivo, dalle politiche alle provinciali.

I deputati della commissione Affari costituzionali (Albrecht Plangger per la Svp) hanno ricevuto ieri sera il nuovo disegno di legge elettorale, frutto delle trattative tra Pd, M5S e Forza Italia. La Svp ha ottenuto dal Pd che all’interno del modello tedesco proporzionale previsto per il resto d’Italia (con soglia del 5%), si voti in Trentino Alto Adige con un modello a se stante: alla Camera torna, dopo anni, il Mattarellum, sistema maggioritario basato sui collegi uninominali, più una quota del 25% di proporzionale. Al Senato si prosegue con il maggioritario puro dei collegi uninominali, con un seggio trentino assegnato al miglior perdente.

LE DIFFERENZE. Le opposizioni altoatesine daranno battaglia. Con il sistema dei collegi uninominali, è l’accusa, Svp e Pd vinceranno le elezioni a tavolino. Nessuno spazio per le opposizioni. In Trentino invece in queste ore si fanno calcoli diversi: tra Camera e Senato, le opposizioni potrebbero strappare un eletto in più, passando da tre a quattro. Ma per questioni di numeri, sarebbero avvantaggiati i candidati di opposizione trentini.

Questa la situazione attuale. Il Trentino Alto Adige nel 2013 elesse 19 parlamentari, di cui tre di opposizione.

12 deputati alla Camera: Plangger, Gebhard, Alfreider, Ottobre, Bressa, Gnecchi, Nicoletti, Dellai, Kronbichler e per le opposizioni Biancofiore e Fraccaro.

7 i senatori: Zeller, Berger, Palermo, Panizza, Fravezzi, Tonini e per le minoranze Divina. Così cambierà il sistema elettorale, se la discussione in Parlamento confermerà il Mattarellum per la nostra regione: 18 eletti, di cui 11 deputati e 7 senatori.

Per la Camera, Alto Adige e Trentino verranno divisi rispettivamente in quattro collegi uninominali. Così la nostra provincia: Bolzano-Laives, circondario di Bolzano (Bassa Atesina, valli ladine, Renon, Salto Sciliar), Merano-Venosta, Bressanone-Pusteria. Vince il candidato che ha un voto in più.

Altri tre deputati verranno eletti a livelo regionale con il sistema proporzionale ed è probabile che si tratterà di trentini. Sul senato restano i tre collegi uninominali altoatesini e quattro senatori trentini, con il miglior perdente.

GLI SCENARI. Il senatore uscente Karl Zeller (vice Obmann della Svp) respinge così le accuse dell’opposizione: «Il Trentino Alto Adige avrà il sistema più efficace e trasparente. E le opposizioni potranno contare su almeno 2 dei 3 deputati eletti dal listino proporzionale». Uno scenario simile viene prospettato anche dalla Lega trentina.

È infatti decisivo il sistema dello scorporo: per decidere i deputati eletti con il proporzionale, verranno scorporati tutti i voti attraverso cui i partiti hanno vinto i collegi uninominali. Tradotto, Svp e Pd, che grazie all’alleanza faranno il pieno di voti nei collegi uninominali, sul listino proporzionale partiranno svantaggiati. Movimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia possono conquistare così due o tre seggi.

Tutti i voti della nostra regione incideranno sulla soglia di sbarramento del 5% dei partiti nazionali, ma questo è l’unico collegamento.

Conseguenze del modello elettorale per il Trentino Alto Adige: Svp, Pd ed alleati collocheranno i propri candidati di punta nei collegi uninominali, perché il listino proporzionale sarà a rischio.

Al contrario, Movimento 5 Stelle, centrodestra, Lega ed eventualmente la sinistra scommetterà sul listino proporzionale della Camera per i propri candidati di punta. Nei collegi uninominali ci saranno candidati «di bandiera».

LE CANDIDATURE. E ora qualche scenario di maggioranza in Alto Adige. Non si ricandideranno Karl Zeller, Hans Berger e Luisa Gnecchi.

Un progetto accreditato vede Gianclaudio Bressa candidato Svp e Pd al Senato nel collegio Bolzano-Bassa Atesina, mentre Francesco Palermo potrebbe essere il candidato alla Camera per Bolzano-Laives, sempre con una alleanza Svp-Pd.

Questi i nomi che circolano nella Svp, che effettuerà primarie.

Per la zona Pusteria-Valle d’Isarco Meinhard Durnwalder (Senato) e Renate Gebhard (Camera). Per il Burgraviato-Venosta Plangger verrà facilmente ricandidato alla Camera, mentre per il collegio senatoriale circolano i nomi di due avvocati Martin Ganner (vice Obmann del Burgraviato)e Alexander Knoll. Ha deciso di candidarsi di nuovo alla Camera il ladino Daniel Alfreider. Nell’area attorno a Bolzano si rischia l’ingorgo, perché c’è in gioco la ricandidatura di Manfred Schullian (di Caldaro), ma c’è un pressing attorno a Dieter Steger e potrebbe pensarci anche Thomas Widmann. Qualcuno dovrà «rassegnarsi» al listino del proporzionale e sarà inevitabile lo scontro con il Pd attorno a Palermo o altro candidato italiano. Luisa Gnecchi avverte: «Tutte speculazioni. Su Bolzano senza un accordo in stile Ulivo non vince nessuno».

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