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Sicurezza nelle case Ipes, più illuminazione e socialità

Sopralluoghi nei caseggiati per valutare il livello di luminosità e trovare soluzioni. La presidente Francesca Tosolini: «Fondamentale che i cittadini frequentino i cortili e le strade»



BOLZANO. Sicurezza: un tema caldo che sta facendo molto discutere nell’ultimo periodo. Dopo gli episodi delle scorse settimane che, tra furti e aggressioni, hanno messo all’erta l’intera città, stanno aumentando anche le misure di sicurezza prese dalle forze dell’ordine e dalle autorità competenti.

Ma cosa significa vivere in una città sicura? «Strade illuminate», spiega Francesca Tosolini. Come presidente dell’Ipes, Francesca Tosolini è intervenuta sul tema sicurezza, che sottolinea starle molto a cuore, anche in previsione di nuove misure che l’Istituto vuole mettere in atto. «Una città illuminata è di conseguenza più sicura. Per questo stiamo facendo dei sopralluoghi nei vari condomini Ipes per valutare il livello di luminosità», sottolinea.

Lampioni e luci da esterno sono già presenti in gran numero nei cortili delle case. Spesso il problema riguarda il mantenerli in funzione, vista la facilità con cui sono soggetti ad atti vandalici. «Purtroppo ci sono alcune zone della città più problematiche, in cui spesso bisogna intervenire con lavori di manutenzione», prosegue Francesca Tosolini, «Per questo invito sempre gli inquilini a sollecitare noi e i nostri collaboratori in caso di mancanze o di malfunzionamenti, in modo da poter intervenire subito».

Riappropriarsi dei quartieri

«Un altro aspetto che rende una città sicura», prosegue Francesca Tosolini, «è il portare i cittadini a vivere il più possibile le strade e le piazze. Grazie al contributo di varie associazioni, nei quartieri vengono spesso organizzate attività che spingono le persone ad uscire di casa. Una strada frequentata è una strada sicura e questo è sicuramente un aspetto su cui, come Ipes, continueremo a lavorare. È necessario che i cittadini si riapproprino dei propri quartieri, vivendoli e prendendosene cura».

Francesca Tosolini sottolinea inoltre il costante rapporto che l’Istituto ha con le forze dell’ordine. Un dialogo che definisce indispensabile perché gli inquilini Ipes, e i cittadini in generale, si sentano protetti.













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