Sigaretta elettronica, negozi a rischio chiusura

In arrivo una tassazione del 58,5%: il business sembra ormai destinato solo alle tabaccherie



BOLZANO. Sigarette elettroniche, è in arrivo una tassazione del 58,5%: il business sembra ormai destinato solo alle tabaccherie. Al centro della bagarre sempre loro, le sigarette elettroniche (comunemente chiamate e-sig, e-cigarette o pv, personal vaporizer), che al posto del fumo scaricano vapore. I negozi che le vendono a Bolzano sono principalmente tre: l'"Ovale" di Corso Italia, il "Puff store" di via Druso e l' "Ecosmokers" di galleria Sernesi. Tutti e tre sono preoccupatissimi.«Speriamo di farcela ma se andiamo avanti così ci vedremo costretti a chiudere i negozi perchè ci scipperanno la vendita. Viviamo una situazione assurda, alcuni di noi hanno già comunicato la disdetta del contratto d’affitto».

Giampaolo Rella (“Ovale”) ha disdetto il contratto: «La vedo durissima». Più che pessimista Miguel Botticelli di “Ecosmokers”: «Il decreto "del fare", passato ieri all'esame delle commissioni del Senato, di fatto ci cancella. La parola passa alla Camera... possiamo solo sperare che cada il governo. Lavorare in questa maniera è una vergogna!». Simile stato d’animo anche da “Puff store”: «Cosa dobbiamo fare ancora? Scendere per l’ennesima volta in piazza?».

I negozianti sono sfiniti ed avviliti, hanno rischiato, creduto in un’idea ed in un’impresa, speso del denaro e adesso non hanno più certezze.

«In questi giorni osserviamo sconcertati quel che sta succedendo». Rella fa sue le parole di Riccardo Ascione, amministratore delegato di “Ovale Europe”. «Non ci aspettavamo una spinta così determinata da parte del governo Letta su una tassa per la sigaretta elettronica. Il prodotto che abbiamo introdotto in Italia ben sette anni fa è stato da sempre proposto come alternativa al fumo. Oggi invece vogliono spingere il prodotto nel settore dei tabacchi . Occorre fare molta attenzione perchè rischiamo di creare un grandissimo conflitto di interessi fino alla probabile completa eliminazione dal mercato». Così Rella: «Chiediamo al ministero della Salute di intervenire con forza e di opporsi a questi interventi legislativi che vogliono distruggere il settore e creare 10 mila nuovi disoccupati. Esortiamo il ministero a non perdere questa occasione, lo esortiamo ad essere innovativo proponendo una sorta di collaborazione tra il mondo delle sigarette elettroniche e gli enti preposti alla lotta al tabagismo perché questo prodotto è un’alternativa al fumo e come tale va visto». I negozianti non hanno dubbi. «Di fatto la nostra e cigs è uno strumento di lotta al tabagismo, una lotta che consentirebbe una significativa riduzione della spesa pubblica per la sanità. Solo con il libero mercato sarà possibile sviluppare una tecnologia sempre più efficace ed efficiente a favore del consumatore. E non è sicuramente eliminandoci dal mercato e passando tutto ai tabacchini che la salute dei cittadini potrà trarne giovamento». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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