Sigarette elettroniche: è scontro

Corsa al business. I farmacisti: «Vendiamo noi i prodotti a base di nicotina». I negozi: «È uno scippo»


Sigarette elettroniche, un business che fa gola a tanti e che sta facendo discutere.


Sigarette elettroniche, un business che fa gola a tanti e che sta facendo discutere. Da una parte farmacisti e tabaccai, dall’altra i negozi specializzati che hanno creduto e trovato la gallina dalle uova d’oro.

L’ultima novità le vuole in farmacia, trattate con le regole dei farmaci se contengono tabacco oltre la soglia di tolleranza di 1 milligrammo. È questo infatti il punto, inserito nella direttiva tabacco approvata nei giorni scorsi dai ministri della Salute Ue, che ha scatenato reazioni e dubbi.

Luca Collareta - presidente di Federfarma (Federazione dei titolari di farmacia italiani) parla di una questione molto delicata. «Solo noi possiamo vendere i prodotti a base di nicotina e parlo di cerotti, gomme da masticare, farmaci ecc. anche per questo la direttiva Ue mi trova concorde. Continuare senza una precisa regolamentazione sarebbe stato sbagliato».

Giampaolo Rella, titolare del negozio in franchising di Corso Italia, ha trasformato in lavoro un'esperienza personale. «Il problema è uno solo. A nessuno interessa veramente la salute degli italiani, tutti puntano al business. Tutti i negozi specializzati stanno facendo un lavoro serio, ci siamo appassionati ed interessati ad un settore che prima non esisteva e adesso che funziona farmacisti e tabaccai ce lo vogliono scippare. Non è giusto e non è corretto».

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