Slot, Comune al Tar contro il bar Skorpion

La giunta ha deciso di difendere l’ordinanza del sindaco Benin Si mira a tutelare i luoghi sensibili. Mandato affidato all’avvocato von Walther


di Massimiliano Bona


CALDARO. Per evitare il proliferare del gioco d'azzardo e l'aumento esponenziale dei casi di ludopatia in provincia di Bolzano - sono oltre 1.300 gli altoatesini indebitati a causa di slot, Videolottery, totem ma anche delle ultimissime novità online - non bisogna abbassare la guardia. Bene ha fatto, dunque, il Comune di Caldaro a difendere l'ordinanza della sindaca Gertrud Benin Bernard relativa alla rimozione delle slot dopo il recente ricorso presentato dalla società di Karl Heinz Tschimben per conto del bar Skorpion.

Le macchinette, in questo caso, sono - secondo la giunta - in uno dei luoghi sensibili e il Comune ne ha ordinato la rimozione il 3 luglio 2014, ma la società caldarese ha presentato ricorso al Tar contro il provvedimento il 22 ottobre dello scorso anno. La giunta comunale ha discusso la questione nella seduta dei giorni scorsi e ha deciso di costituirsi in giudizio per tutelare i propri interessi affidando un incarico in tal senso all'avvocato Anton von Walther di Bolzano.

La delibera è stata dichiarata immediatamente esecutiva proprio per consentire al legale (la cui parcella, con le spese, dovrebbe aggirarsi attorno ai 5 mila euro) di iniziare subito la sua attività per conto del Comune.

In ballo, infatti, non c'è solo la rimozione delle slot al bar Skorpion ma anche la difesa dell'ordinanza della sindaca numero 84 del 2014 e i verbali di accertamento del 3 ottobre 2013, del 4 gennaio 2013, del 21 gennaio e del 21 marzo 2014. Il Tar, almeno fino adesso, ha quasi sempre dato ragione ai Comuni, ritenendo prevalente l'interesse sociale su quello - prettamente economico - degli esercenti.

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