I numeri

Smart working, a Bolzano i comunali a casa ora sono solo 84 

Su mille dipendenti, la metà sono amministrativi. L'assessore Gennaccaro: «Esperienza positiva, sarebbe utile un sistema misto»


Davide Pasquali


BOLZANO. Se nei primi mesi di smart working si erano raggiunti anche i 350-400 dipendenti al lavoro da casa, ora la quota di comunali a svolgere le proprie mansioni lavorative in modalità agile è notevolmente scesa: in media sono 84, poco più dell’8% del totale. Lo precisa l’assessore municipale al personale Angelo Gennaccaro, il quale ritiene che lo smart working spinto dal Covid abbia comunque costituito un’esperienza positiva e utile, di cui tener conto anche per il futuro, magari introducendo un sistema misto.

Secondo gli ultimi dati disponibili in municipio, nella settimana fra il 30 agosto e il 3 settembre in media si trovavano in smart working 84 persone su un totale di circa mille dipendenti, circa la metà dei quali è amministrativo. Nei primi mesi dello smart working, i comunali a casa avevano invece raggiunto i 350-400. Ora siamo su una media circa dell’8% del totale, il 16% degli amministrativi, quote compatibili col nuovo modello di contratto di smart working per la Pa in fase di studio da parte del ministro Brunetta, e che dovrebbe essere pronto nel giro di un mese. Il ministro ha parlato di una quota massima del 15%, ma al momento non è dato sapere se da computare sul totale o sui soli amministrativi.

«Siamo in attesa degli indirizzi nazionali», chiarisce Gennaccaro. «Ci pare di aver capito che si spinga per far ritornare in presenza tutti o quasi».

Secondo l’assessore «l’esperienza fatta in realtà è stata utile, c’è stata un’evoluzione lavorativa. Ci sono dipendenti che con questa modalità sono stati ancora più produttivi del solito e chi è abituato ad impegnarsi lo fa da casa come dall’ufficio, non è corretto generalizzare».

Lo smart working ha semplificato le cose: «Prima l’unico strumento era il telelavoro, ma con più vincoli. Uno smart working strutturato, organizzato, normato, funzionale potrebbe essere utile in un’ottica di una amministrazione che si evolve, e anche in un’ottica di riorganizzazione degli spazi. Gli uffici potrebbero essere utilizzati in maniera intelligente, ottimizzando i costi».

Se in un ufficio ci sono due dipendenti, uno fa due giorni a casa, l’altro tre, non occorrono più due scrivanie, ne basta una.

«Lo smart working inoltre ha impresso un’accelerazione utile a favorire la spinta verso la digitalizzazione dell’amministrazione. C’è ancora tanto da fare, sarà un passaggio epocale e gli ostacoli non mancano, a partire dall’analfabetismo digitale. Noi vorremmo arrivare al fatto che tu come cittadino in ufficio non devi entrare. Il compito dell’amministrazione sarà di erogare i servizi per via digitale in maniera veloce, rispettando i tempi. Naturalmente occorreranno anni». E sarà forse necessario forzare un poco la mano. «Ci siamo accorti che se lasci la duplicità dei servizi, in presenza o da casa, la gente non tiene a imparare il nuovo sistema».

Se invece all’anagrafe trovi il portone chiuso ti devi attrezzare. Oppure se alla mensa scolastica i bimbi ora possono accedere solo se i genitori possiedono lo Spid, ci si deve adeguare. «Un passaggio doloroso ma utile, si continuerà su questa strada, non è cattiveria, ci saranno enormi vantaggi finali per l’utenza». Serviranno meno spazi fisici, meno sportelli fisici.

Intanto però, lo Stato preme per far tornare in presenza. Troppo presto per sapere se e quanti dipendenti comunali dal 15 ottobre chiederanno lo smart working per evitare di dover esibire il Green pass.

«Non sappiamo, non possiamo sapere quanti siano vaccinati. Io, sulla scorta delle raccomandazioni del Comune, della Provincia, dello stesso Comune, consiglio a tutti di vaccinarsi. Chi sarà sprovvisto di pass verrà sospeso dopo 5 giorni, a casa senza stipendio. Faccio a tutti un invito: dotatevi di pass e venite a lavorare, soprattutto per non fermare i servizi che non possono essere erogati in smart working: personale del cimitero, delle pulizie, della giardinieria, dei lavori pubblici, insomma gli operativi sul campo».













Altre notizie

Attualità