SnowMaps: ecco le mappe che “fotografano” la neve

Una start-up del Tis di Bolzano ha ideato il primo software italiano basato su un modello fisico-matematico che calcola la massa di neve: ecco come
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SnowMaps: ovvero, la "modellazione fisicamente basata"

Guardate qui sotto l'intensità delle ultime nevicate in Alto Adige:

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Generalmente il monitoraggio della neve avviene tramite misure di neve, provenienti da sensori automatici (nivometri) o da osservatori manuali. I primi forniscono misure continue nel tempo ma su punti fissi, mentre i secondi misure salturarie nel tempo ma in vari punti del territorio, includendo spesso una misura della densit a della neve. Le misure vengono poi spazializzate tramite una regressione dei dati misurati di altezza e densit a della neve con l’elevazione.

Questo approccio modellistico, detto approccio statistico, consente di ottenere un quadro generale dello stato della neve ma con alcuni svantaggi: 1) non include l’eterogeneità rappresentata dall’esposizione e dalla pendenza, 2) necessita di molti dati di misura per ottenere una buona correlazione e ciò comporta elevati costi di installazione strumentazione e/o di organizzazione di campagne di misura.

Mountain-eering S.r.l. ha realizzato un innovativo sistema di calcolo che, sfruttando la rete esistente di nivometri e stazioni meteo, permette di calcolare da remoto l’altezza e l’equivalente in acqua della neve in tempo reale, sia a scala locale che regionale.

SnowMaps sfrutta un approccio fisico, tipico dei modelli idrologici, secondo il quale l’evoluzione della neve viene calcolata in ogni punto del dominio attraverso GEOtop, un modello idrologico che risponde a leggi fisiche di conservazione della massa, dell’energia e della quantità di moto. Le forzanti esterne, che regolano l’evoluzione della neve nel tempo e nello spazio, vengono determinate attraverso una distribuzione statistica delle variabili meteorologiche registrate dalle stazioni meteo, tenendo conto delle caratteristiche topogra che del territorio, quali elevazione, pendenza ed esposizione. Il risultato del calcolo è una stima della neve in tutto il territorio (continuità spaziale) ed in ogni istante (continuità temporale).

E questa è la mappa delle precipitazioni in Trentino:

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SnowMaps è il primo software italiano basato su un modello fisico-matematico che calcola la massa di neve. Grazie all’innovativo modello fisico-matematico sviluppato dalla start-up nel TIS Mountain-eering Srl, la gestione dei bacini di raccolta delle acque per uso agricolo e idrico e l’analisi del rischio valanghe e incendi saranno molto più facili e precise.

Il software crea delle mappe di altezza neve che vengono utilizzate anche dal rinomato Centro Valanghe di Arabba. Per calcolare la massa di neve e quindi di acqua presente in un certo punto, il software SnowMaps opera un calcolo matematico considerando il volume della pioggia, la temperatura dell’aria, la velocità del vento e la radiazione solare.

«Per esempio, se a febbraio nevica molto, noi ancora a marzo riusciamo a calcolare quanto si è compattata o sciolta la neve» afferma Matteo Dall’Amico, uno degli ingegneri co-fondatori della Mountain-eering. Fino ad oggi, invece, i metodi usati sono sempre stati basati sul calcolo statistico che mette in relazione solo due parametri: la quota e la quantità di neve caduta.

«Noi prendiamo in considerazione tutte le variabili metereologiche per avere un quadro il più possibile vicino alla realtà» continua l’imprenditore e ricercatore bolzanino, che aggiunge: «Dal satellite si può calcolare la percentuale del territorio coperta dalla neve, ma con SnowMaps è possibile conoscere l'altezza in ogni punto, nonché la massa equivalente di acqua inglobata nella neve presente in quella determinata area».

Il software si può usare non solo per capire quanta acqua arriverà in primavera nei bacini di raccolta delle acque delle centrali idroelettriche, ma anche per aiutare l’analisi del rischio valanghe o semplicemente per pianificare una gita in montagna con maggiore consapevolezza. Inoltre si può usare anche per monitorare il rischio incendi, come spiega Sebastian Mayrgündter, Manager del Cluster Sicurezza Alpina & Protezione Civile del TIS: «In Alto Adige l’inverno è la stagione più secca e sapere se e quanta neve è presente in un determinato territorio e quanta acqua è disponibile aiuterebbe a capire quali zone potrebbero essere più soggette agli incendi».

 













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