Soccorsi, tempi “rallentati” Colpa della burocrazia

L’informatizzazione delle chiamate alla centrale ritarda tutte le procedure In passato le squadre partivano in 35 secondi, oggi si attendono oltre 3 minuti


di Alan Conti


BOLZANO. Tre minuti sono un'eternità durante un'emergenza. Eppure sono il prezzo da pagare all'informatizzazione e alla burocratizzazione dei servizi. Compresi quelli del 118 e dei vigili del fuoco. Il confronto con il passato, infatti, è piuttosto impietoso. Prima della centralizzazione delle chiamate nella sala operativa di viale Druso, infatti, le squadre dei pompieri erano in grado di partire dalla loro sede in 35 secondi. Oggi è necessario aspettare di più e il dettaglio suona paradossale rispetto alla volontà politica di modernizzare il servizio. La ragione è tecnica. Quando arriva la telefonata dall'utente, infatti, l'operatore deve compilare una scheda informatica che viene poi inviata ai singoli corpi destinati all'intervento. Spesso nella sala vicina. La compilazione di tutti i campi, tuttavia, può richiedere anche tre minuti. Un lasso di tempo lunghissimo che ha creato qualche malumore pure tra i soccorritori e i vigili del fuoco. I vantaggi sono quelli legati all'informatizzazione con la possibilità di far circolare più velocemente le informazioni e avere sempre tutti i dettagli a disposizione. Una situazione, però, che rischia di complicarsi ulteriormente con l’attivazione del numero unico delle emergenze 112 anche per le chiamate a polizia e carabinieri. Il progetto doveva partire a gennaio, ma tutto è slittato a ottobre. «È una questione di personale da scegliere e formare» spiega l’assessore provinciale alla protezione civile Arnold Schuler. «Pensavamo di trovarlo nella sanità ma solo uno ha dato la sua disponibilità. Così abbiamo fatto un concorso per 14 posti e si sono presentati 60 candidati».

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