Spaccatura nel PdlRoma esautora Bolzano

E' ormai insanabile la frattura tra i due gruppi che fanno capo a Biancofiore e Holzmann. Il co-coordinatore Sigismondi si dimette, poi da Roma arriva lo stop: "Solo ordinaria amministrazione". Scissione vicina



BOLZANO. Giornata tempestosa nel Pdl. Alberto Sigismondi annuncia le dimissioni da co-coordinatore del Pdl. Alessandro Urzì e Maurizio Vezzali rispondono (a nome anche di Michaela Biancofiore): «Di fatto sono già fuori». La scissione sembra vicina. Ma i coordinatori nazionali intervengono in serata chiedendo «il rispetto di tutti».
 Nel mezzo della rissa simbolica tra i due gruppi avversari del Pdl, nel tardo pomeriggio di ieri, è intervenuto il coordinamento nazionale con una nota in cui viene chiesto di bloccare ogni iniziativa, in attesa delle decisioni che verranno sottoposte «al prossimo ufficio di presidenza». Poche righe, che però sembrano la risposta a Giorgio Holzmann, che martedì aveva chiesto a Ignazio La Russa, uno dei coordinatori, «prendete in mano la situazione». L’annuncio delle dimissioni di Sigismondi, ieri mattina, puntava anche ad accelerare la reazione romana. Che è arrivata. Questo il testo: «In relazione alle dimissioni avanzate dal co-coordinatore Sigismondi e alle dichiarazioni dell’altro co-coordinatore, onorevole Biancofiore, preso atto della situazione di disagio in cui viene a trovarsi il Pdl di Bolzano, il coordinamento nazionale invita l’onorevole Biancofiore e il co-coordinatore Sigismondi, in attesa delle determinazioni che verranno sottoposte al prossimo ufficio di presidenza, a operare, nel rispetto di tutti, nell’ambito dell’ordinaria amministrazione». Insomma, dimissioni congelate e invito a tutti a lavorare nei binari, aspettando il commissariamento o ogni altra scelta che stia maturando. Michaela Biancofiore reagisce: «Anch’io avevo rimesso il mandato e mi si dice di restare». Holzman sorride «arriverà una scelta.
 Nel pomeriggio, Vezzali e Urzì avevano riunito Enrico Lillo, Patrizia Orio, Antonio Bova, Davide Orfino, Roberto Fracchetti, la candidata sindaco di Merano Claudia Benedetti. Michaela Biancofiore impegnata alla Camera, ma la presa di posizione era concordata. Il tutto come reazione all’annuncio di dimissioni di Sigismondi, che chiede a Roma di allontanare Michaela Biancofiore dalla gestione del Pdl, perché rispetto alle comunali 2005 «siamo passati da 50 a 38 consiglieri». Urzì ribalta l’accusa: «In questa campagna elettorale abbiamo assistito alla presenza ostentata di Holzmann a sostegno della lista avversaria del Pdl a Merano, mentre a Bolzano ha lavorato solo per rileggere i suoi consiglieri. Ecco chi provoca la perdita di voti». Su Sigismondi: «Speriamo che concretizzi l’annuncio. a domani il Pdl ignorerà questo gruppo di guastatori e proseguirà il lavoro, perché c’è bisogno di fare politica». A Sigismondi e agli altri: «Formalizzino l’uscita dal Pdl, cosa già avvenuta nei fatti». Confermato il braccio di ferro sul gruppo consiliare. Urzì: «Noi faremo il gruppo del Pdl. Cosa faranno loro non ci interessa». Degli 11 eletti del Pdl a Bolzano, 6 sono con Holzmann e 5 con Urzì. Vezzali accusa: «Basta con il doppio partito. C’è chi prende l’aereo e viene a dire di votare per una lista anti Pdl a Merano». Sui numeri e Urzì rigetta la tabella fornita da Sigismondi: «Chi perde è la loro componente, non la nostra. Ci accusano per l’assenza di liste a Lagundo e Marlengo, ma quelle del 2005 erano civiche con persone che praticamente non conosciamo». Bova (Bressanone): «Holzmann si occupa solo di Bolzano e Merano, ma in periferia abbiamo pagato le conseguenze del caos che si è creato con quella rissa in via Milano. E poi Holzmann, Minniti e Sigismondi hanno poco da recriminare: se ci tenevano alle liste in periferia, perché non le hanno organizzate?». Patrizia Orio: «Hanno detto che Genovese rappresentava la maggioranza del Pdl a Merano, ma ha fatto solo due consiglieri». (fr.g.)

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