Spacciavano droga ai ragazzi nelle disco, quattro arresti

I carabinieri hanno sequestrato cocaina e marijuana La stessa banda è accusata di aver rubato auto di lusso


di Susanna Petrone


BOLZANO. Spaccio di droga, pestaggi, furti e chi più ne ha più ne metta: i carabinieri hanno arrestato quattro albanesi, accusati di vendere stupefacenti, ma anche di furto e lesioni personali. Si tratta di Vladimir Bardhi, pizzaiolo di 28 anni, Emiljan Kodra, 19 anni, Alson Skarra, 21 anni, e il fratello Maringlen Skarra, muratore di 25 anni. Sono tutti residenti a Merano, ma spacciavano nei parcheggi di tutte le discoteche altoatesine.

L’indagine. I quattro albanesi sono finiti nel mirino delle forze dell’ordine grazie alla maxi-operazione “Dak” dei carabinieri del nucleo investigativo di Bolzano. I militari avevano arrestato già nove componenti di una banda. I malviventi avevano messo a segno una sessantina di colpi in appartamenti e ville nel Burgraviato, a Bolzano, in Bassa Atesina, così come nelle province di Milano, Como e Lecco. Ma l’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Igor Secco, non si è conclusa con i primi nove arresti. La banda, infatti, oltre a svaligiare abitazioni, rubava anche veicoli di grossa cilindrata (tra le preferite: Porsche Cayenne, Bmw M3, Audi S3 e Golf Gti). Gli ultimi quattro albanesi, non erano stati interessati dai primi provvedimenti. Ma i carabinieri, a seguito di una serie di intercettazioni, hanno accertato il loro coinvolgimento. I malviventi, oltre a prendere parte a una serie di furti di auto, avrebbero avuto all’interno della banda un compito specifico: spacciare cocaina e marijuana nei parcheggi di quasi tutte le discoteche e i locali notturni dell’Alto Adige. Un centinaio di giovanissimi sono stati segnalati al Commissariato del governo come assuntori di sostanze stupefacenti.

Lo spaccio. Secondo le forze dell’ordine, i quattro gestivano un fiorente traffico di droga. Durante un’intercettazione hanno detto al più giovane ed inesperto del gruppo: «Devi trovarti un lavoro». Perché? Perché l’elevato tenore di vita, le assidue frequentazioni di night club e ristoranti, il coinvolgimento in episodi di violenza avvenuti in estate fuori dall’hotel “Sheraton” di Bolzano e davanti alla discoteca “Exclusiv” di Lana, poteva dare nell’occhio, visto che il 19enne e il 21enne erano nullafacenti. Tra i clienti: professionisti, studenti, ma anche casalinghe. Ingegnosi i metodi utilizzati per vendere la droga: lo spacciatore veniva contattato al telefono dall’acquirente, gli indicava un posto ben preciso (all’interno di parchi cittadini o aree verdi o nei parcheggi delle discoteche). Dopodiché, l’acquirente lasciava la somma pattuita sotto una pietra, oppure dietro un mattone di un muretto. Poco dopo, lo spacciatore sostituiva il denaro con la droga e poi era compito dell’acquirente recuperare la cocaina o la marijuana. Nessuno di loro, però, poteva immaginare che i carabinieri osservavano l’intera scena. I quattro albanesi spacciavano soprattutto a Bolzano e Merano, ma anche a Laives, Appiano, Gargazzone e Lana.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità