BOLZANO

«Spaccio e sesso, così paghiamo l’eroina a Bolzano »

I giovanissimi parlano del mercato della droga: «La sostanza più venduta rimane la cocaina: non è più solo per i ricchi»


di Alan Conti


BOLZANO. «La droga è un mercato. È come le offerte delle compagnie telefoniche o i videogame. Solo che ti vendono morte e pretendono che la paghi con il tuo futuro».

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Sembra la frase di un adulto e invece la pronuncia un ragazzino di 16 anni appoggiato al muretto fuori dalla sua scuola superiore. Si avvicinano altri compagni, di varie classi ed età: tutti minorenni. Non hanno particolari remore a parlare delle droghe purchè nulla li renda riconoscibili. «È un po’ la regola di questo mondo no? Si sa tutto ma nessuno ci mette nome e cognome». Ride con un filo di amarezza. «Io l’ho provata l’eroina e mi sono fermato in tempo. Nessun particolare pregio morale: semplicemente non mi piacciono gli effetti. Ho amiche e amici che sono totalmente dipendenti. Figli di buona famiglia e all’oscuro dai genitori. Fino a quando le tue condizioni non sono visibilmente critiche puoi nasconderlo a mamma e papà». Come si diventa dipendenti? «La domanda è sciocca. Ci fosse la formula matematica nessuno lo sarebbe. Nel concreto lo si diventa innamorandosi degli effetti. Calma, rilassatezza, distacco dal mondo e soddisfazione. Pensi di essere in grado di fermarti prima, ma non è così. In realtà lo si diventa anche perchè nessuno sa difenderci da questo mercato. Il pusher ti fidelizza come un venditore qualunque ma ovviamente non ha problemi a farlo seguendo logiche illegali». Spieghiamolo meglio. «L’eroina costa. Una dose sono 40 euro, se vuoi un grammo siamo sui 100 euro o di più. Noi non abbiamo tutti quei soldi ogni volta, ogni sera. Raramente possiamo pagare in contanti». Qual è, allora, la merce di scambio? «Lo spaccio. Il pusher ti regala la dose purchè tu venda altre dosi a tua volta. In questo modo io ottengo quello che cerco e lui il doppio: diventerò dipendente dalla sua merce ma sbrigherò anche parte del lavoro sporco. A quel punto sei già fregato». E se non vendi le altre dosi? «Fidati, è molto meglio se le vendi altrimenti i guai sono peggiori. Poi sono soldi facili e veloci: attirano anche quelli. Le ragazze, invece, spesso scelgono la strada dei favori sessuali come moneta di scambio. Lo so, è brutale e fa anche un po’ schifo, ma è quello che succede».

Alcuni consumatori sostengono di aver ricevuto in regalo le prime dosi. «Non credo sia vero. O meglio: lo è solo se lo spacciatore sa che tu consumi già cocaina, marijuana o hashish. Se sei predisposto ci prova, altrimenti è un rischio troppo grosso. Il regalo, semmai, lo fanno con la cocaina a basso grado di purezza». Chi sono gli spacciatori? «Alcuni altoatesini nelle case. Per strada, invece, ci sono gli stranieri che sono da parecchio a Bolzano. Non voglio essere razzista, ma la divisione per etnie è reale. Cocaina? Ci sono gli albanesi ed è la più venduta. Anche a prezzi bassi. Fumo? Tunisini, marocchini e nordafricani. Eroina? Pachistani e afghani. Che si spacci solo al parco stazione, infine, è un falso mito. L’accessibilità è massima anche in via Resia o ovunque in città. Bastano due telefonate e cinque minuti»













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